Ancora non mi spiego come in molti stiate riuscendo a fare confusione su un dato oggettivo così inequivocabile.
Nel sistema attuale la “fiducia” verso il mod (uno e trino), per il comune utente, si sostanzia in un vero e proprio atto di fede!
Fiducia: “Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità”.
Atto di fede: adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull’accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l’oscurità che l’avvolge. La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente.
A quest’ultima definizione è riconducibile la “fiducia” nel mod nel sistema attuale, non essendoci difatti alcuna possibilità di controllare il suo operato (attivo o omissivo) se non diventando mod - e anche in questo caso il controllo sarebbe comunque poco effettivo, sia perché svolto su situazioni lontane nel tempo, sia perché difficilmente potrebbe concretizzarsi nella riparazione di un eventuale errore commesso.
Trovo poco felici (per non usare espressioni forse più corrette, ma più forti) le uscite di coloro che scambiando la critica al sistema (struttura, forma e regole della moderazione) per una critica personale ai moderatori si ostinano a portare il discorso su una questione completamente sganciata da questa critica, ossia la fiducia e la buona fede. Concetti e parole non solo, come visto, utilizzati impropriamente ma che ad ogni modo non hanno niente a che spartire con le eventuali garanzie strutturali approntate da un sistema, che dovrebbero sussistere indipendentemente dalla fiducia e dalla buona fede.
Utilizzando un linguaggio tecnico, i moderatori sono irresponsabili (nei confronti della collettività).
Questi sono fatti oggettivi, non attengono al campo delle opinioni!
Passando invece alle opinioni a me questo sistema non piace, più per una questione di principio personale che per una esigenza reale. Ossia ritengo che il controllo debba sempre essere trasparente, anche a rischio di pagarne le spese in termini di maggiore complessità delle procedure. Tuttavia, visto la scarsa importanza degli interessi in gioco, non trovo del tutto peregrina l’idea di accettare forme non, o poco, garantiste di moderazione (come quella attuale) in virtù di una gestione più facile e veloce, conscio però che ciò equivale ad una accettazione del rischio.