A partire dalle riflessioni nate nel thread sulle regole di moderazione, raccogliamo in questo thread proposte e suggerimenti per una “automoderazione consapevole”, tenendo fede al principio che hookii è e rimane innanzitutto uno spazio automoderato e che il ricorso alla moderazione è l’extrema ratio.
Cosa fare prima del ricorso alla moderazione.
Anche in questo caso, come negli altri, ci aspettiamo soprattutto proposte concrete.
E soprattutto: nessuna discussione sui casi specifici.
L'automoderazione: norme e criteri
La trasparenza
Gli strumenti di moderazione
Gli strumenti di moderazione
Gli strumenti di moderazione
Gli strumenti di moderazione
Salve, volevo suggerire un passaggio precedente, ma obbligatorio, alla richiesta di moderazione.
Ossia l’ utente che si ritiene infastidito dal contenuto di un altro commentatore dovrebbe chiedere, direttamente e in modo pacato, spiegazione delle affermazioni e dei toni usati ed eventualmente suggerirne la rimozione se ritenuti offensivi.
Questa sarebbe una forma di mediazione matura che, a mio avviso, risolverebbe molte conflittualità che sfociano in richieste di moderazione che al contrario acuiscono e non risolvono i problemi tra le parti.
In tal modo, qualora l’ utente sollecitato a motivare il suo comportamento, non fosse collaborativo o si mostrasse particolarmente fastidioso nelle reazioni, i moderatori cui in ultima analisi ci si rivolgerebbe avrebbero materiale anche più consistente e inconfutabile su cui basarsi per comprendere dinamiche che partono da discussioni pregresse e si perdono strada facendo tra torti e ragioni ormai indistinguibili.
Aggiungo anche che scopo principale dello strumento della moderazione dovrebbe essere puntare al contenuto del messaggio e non all’ utente che lo ha scritto.
Sarà compito dei moderatori valutare se il numero di segnalazioni che riconducono sempre allo stesso utente, sia tale da fare ipotizzare anche l’ allontanamento di questo.
CIao.
Molti dei problemi su hookii nascono da “discussioni sterili” (chiamiamole cosi’), in cui due o piu’ utenti discutono animatamente di un argomento, spesso controverso, arroccandosi su posizioni statiche ed inacidendosi sempre di piu’, fino ad arrivare alle parole grosse e ai drammi che tutti conosciamo.
La mia proposta é di cercare di pensare ad un modo fattibile per evitare questo: un’idea sarebbe quella della “moderazione bagarre”. Mi spiego meglio: quando una discussione prende una piega che si sa già dove andrà a finire (esempio: I vaccini sono il male. Non é vero perché XYZ. I vaccini sono il male. Non é vero perché KDG. I vaccini sono il male. etc…), proseguendo per mettiamo piu’ di 5/6 battute senza evolversi o diventare costruttivo, sarebbe bello se fosse possibile “moderarlo” con la frase “abbiamo capito che non andrete mai d’accordo, respirate e parlate d’altro”. Spesso si é talmente infervorati che si continua nella spirale d’odio senza ritorno, e magari potrebbe essere un modo per riportare a piu’ miti consigli una discussione che non sta fornendo nulla al prossimo.
Bisognerebbe pensare alle modalità di utilizzo di questa “safeword”, nel caso. Potrebbe essere uno strumento che, in un patto fra gentiluomini, ciascuno si impegna ad utilizzare e rispettare?
Non so se formalizzerei così tanto il concetto…
A volte basterebbe che i presenti alla discussione, se esistono, si limitassero a far presente che la discussione è sterile, e non sta portando da nessuna parte, e l’unico risultato è quella di riempire i commenti di spazzatura.
La cosa che temo con un approccio di “complicazione” delle regole è quello del creare talmente tanti strumenti e talmente tante casistiche da non riuscire più a districarsi.
Probabilmente, basterebbe attenersi a “Dont’ Feed the Troll” “Chitteseincula” e al fatto che i Mod vanno chiamati in casi eclatanti e fuori controllo per recuperare ordine e pulizia nelle discussioni.
Condivido il tuo discorso.
Ricordiamoci che siamo un sito automoderato, e che quindi un invito all’automoderazione non può che essere auspicabile.
Immagino che parlando dello scopo dello strumento della moderazione tu ti stia riferendo alle segnalazioni… la valutazione del mod dovrebbe, secondo me, invece, tener conto anche del contesto in cui il commento non conforme è stato prodotto.
Sì, l’ utente deve sapere che la gestione del conflitto in modo autonomo e maturo, prima di rivolgersi ai mod, non è semplicemente affar suo, ma punto di premio nella valutazione successiva ( eventuale ) dei mod che analizzeranno il contesto in cui la situazione si è svolta.
Ipotizziamo che una persona stia interagendo sul sito e improvvisamente riceva un messaggio dal contenuto " disturbante ", la prima reazione è provare a rimettere nelle righe la discussione, non ci riesce e la provocazione dall’ altra parte prosegue.
In autogestione l’ utente comunica all’ altro di non gradire i toni e consiglia di agire diversamente.
L’ altro comprende e la discussione torna su toni civili o si spegne.
Oppure prosegue in modo acceso, a quel punto l’ utente segnala ai mod, ma linka anche i tentativi di riportare a dovuta misura la situazione.
Senza intervenire ulteriormente, ma contando davvero sull’ intervento della moderazione a questo punto tenuta a intervenire.
Questo dovrebbe far sentire tutelati tutti quelli che ad oggi hanno percepito che il loro sforzo di non replicare alle provocazioni e di ignorarle fino al possibile sia stato inutile e che spesso esasperati hanno reagito a loro volta assumendo comportamenti e schemi non propriamente lodevoli.
Il punto é che avere una “safeword” permetterebbe di agire senza essere “quello che si impiccia”, ma sarebbe un codice per far capire quando si sta esagerando. Fermo restando che se ti mando a cagare se ti intrometti in un discorso fra me e X é un conto, se invece ti mando a cagare perché stai usando uno strumento legittimo, la situazione é diversa
Collegando la tua proposta a quella che ho fatto più sopra, penso che se due utenti non sentano il fastidio di una comunicazione che agli altri pare accesa è perché l’ asticella della loro sensibilità evidentemente è molto più in alto della nostra, sono più diretti per usare un termine caro ad alcuni.
Se loro hanno quello strumento di automoderazione di cui parlavo e non lo utilizzano, vuol dire che hanno una necessità personale di svolgere fino all’ ultimo il dibattito per consumarlo.
Intervenire da fuori mi pare persino fastidioso.
Potrebbe accendere ancora di più i toni.
Si, questa soluzione é auspicabile, ma in tutto questo bisognerebbe anche fare passare il messaggio che la moderazione, in extrema ratio, non é “faccio la spia” o “vado dalla maestra”, ma uno strumento utile a tutti.
Concordo, per questo bisogna incentivare tutti gli strumenti di auto-premoderazione possibili.
Sono d’accordo. Il punto è che gli utenti hanno soglie diverse per considerare una discussione civile o no. Ci sono utenti che preferiscono approcci diretti e (secondo il metodo di misura di altri) perfino offensivi, mentre ad esempio non accettano interventi che possono apparire pedanti anche se educati. Ho sempre sostenuto, e ripeto qui perchè mi pare si stia ricominciando a parlarne, che il metodo migliore sia abbandonare discussioni che si ritengono eccessive, lasciando fare.
Il problema dell’automoderazione, in generale, è che per ognuno può voler dire una cosa differente. Per qualcuno è non dire mai parolacce, per qualcuno invece è semplicemente non andare ad aspettare l’altro sotto casa.
Siamo arrivati ad un punto secondo me in cui servono forti linee guida di moderazione, decidiamo che gli insulti diretti agli altri non sono ammessi, allora non sono ammessi mai e non deve interessare che ad entrambe le parti in causa nel caso particolare non siano infastidite dalla cosa.
Sarebbe anche bello che a volte il moderatore potesse intervenire direttamente nella discussione, con il suo nick e soprattutto il bollino ‘mod’ per invitare alla calma. Forse potrebbe funzionare e darebbe un segnale a tutti che le regole ci sono e vanno rispettate.
Lasciar correre è un metodo buono e a volte risolutivo.
Ovviamente bisogna prevedere l’ ipotesi in cui non sia sufficiente e quindi dare strumenti all’ utente perché a seconda della sua sensibilità, e non quella percepita da altri, la situazione si risolva senza cadere in inutili e infinite polemiche.
Dato il numero di litigi e abbandoni sempre più frequente è inutile sperare ancora nel sistema del lasciar fare, non va bene per tutti.
Così come, d’altro canto, bisognerebbe sempre tener presente che l’intervento pacificatore di uno o più soggetti terzi in un diverbio tra due utenti non è un’illegittima intromissione, ma rientra nello spirito di automoderazione di hookii. Automoderazione è principalmente moderare sé stessi, ma è anche collaborare al mantenimento degli equilibri. Questo non significa che dobbiamo metterci la pettorina da ronda padana, capiamoci, ma significa che se Tizio prova a far da paciere tra Caio e Sempronio va ringraziato, non guardato come se avesse messo i piedi nel piatto.
Penso che l’abbandono andrebbe analizzato.
Quando un utente abbandona per motivi derivanti da flame vari, di solito lo fa per due motivi diversi: o perché pensa di essere stato offeso e crede di non aver ricevuto appoggio dalla comunità, o al contrario perché è oggetto di attacchi da parte della comunità per il suo modo di porsi.
In entrambi i casi, a mio modesto parere, direi che il pensiero della comunità è prevalente, che potrebbero fare i moderatori in più?
L’ utente che abbandona perché pensa di essere stato offeso è anche quello che il supporto non lo ha ricevuto dalla moderazione.
L’ utente invece che ha difficoltà a relazionarsi con una comunità, virtuale o reale, purtroppo non avrà strumenti di moderazione che possano supportarlo come una mamma che difende il cucciolo.
Usare la moderazione vuol dire segnalare casi concreti di abuso, non soluzione ad incapacità personale di dialogare.
Un utente che “pensa” di essere stato offeso ed abbandona perchè non appoggiato dalla comunità, che supporto potrebbe ricevere dalla moderazione? Una moderazione che la pensi diversamente dalla comunità che ne ha scritto le regole mi parrebbe una contraddizione.
Evitavo di entrare nel merito dell’ utente che abbandona perché in una discussione accesa avrebbe gradito il supporto di altri utenti, perché mi auguro che la maturità dei singoli su hookii consenta sempre di risolvere le questioni da soli senza cercare tifoserie varie.
Insomma è un comportamento a prescindere che non condivido.
Posso però condividere il caso in cui la persona che subisce un abuso e lo segnala, qualora non riceva risposta si ritrovi a preferire l’ abbandono del sito piuttosto che ricevere ancora attacchi personali dal singolo ( non parlo di comunità ).
Una delle maggiori lamentele ad oggi portata avanti è stata proprio quella che ha visto molti utenti cercare la moderazione per evitare lo scontro, ma cadere nel vuoto ogni segnalazione, come fosse cosa di poco conto.
Per questo incentiverei quell’ aspetto che vede l’ utente cercare da solo di redimere la controversia, ma questo diventi punto di merito per una situazione ultima quale la segnalazione definitiva.
Io non avevo questa notizia, cioè della segnalazione senza nessuna risposta. Qui allora sono d’accordo con te. Ho sempre pensato che “nessuna risposta” volesse dire automaticamente “risposta negativa”, nel qual caso rientrano le mie casistiche.