La discussione conta più di 450 interventi e i temi toccati sono molti. Nella redazione di questa sintesi ho cercato di tenere nel maggior conto possibile le opinioni espresse e di fornire un quadro esauriente delle problematiche sollevate e delle soluzioni proposte. Ho dovuto necessariamente fare una suddivisione per temi e per ognuno di essi ho indicato lo stato dell’arte e ho cercato di sintetizzare le varie opinioni e proposte. Dunque, per necessità di sintesi, mi sono limitata a rimandare agli interventi che mi sembravano rappresentare meglio le varie correnti di pensiero. Viste la dimensione e la complessità del thread, è possibile che qualcosa sia sfuggito: in quel caso vi prego di segnalarmelo e provvederò a integrare o correggere.
Un’altra nota, poi basta: ne abbiamo dette tante, ma tante, e menzionare tutto era impossibile, a meno di non ricopiare l’intero thread. E’ quindi possibile che, disattenzioni a parte, alcuni dei temi affrontati siano rimasti fuori dalla sintesi. Ho riportato quelle che reputavo essere le questioni essenziali, o più facilmente traducibili in concrete proposte di riforma, o attorno alle quali il dibattito era stato più ricco di interventi. Anche qui, se credete che qualcosa tra quel che è rimasto fuori meriti di essere inserito, vi prego di segnalarlo.
1. La discussione di specifici casi di moderazione al Lab
Nella pagina di descrizione della categoria Moderazione del Lab è indicato il divieto di fare riferimento a “episodi di moderazione, fatti o utenti specifici”.
Nella discussione è emersa (1, 2) la proposta di rimuovere questo divieto, con l’obiettivo di consentire il trattamento degli stessi come case studies nella definizione dei criteri, delle regole e delle procedure di moderazione.
Le principali obiezioni alla richiesta riguardano il rischio di scatenare flame all’interno del Lab (3), di scavalcare i moderatori (4) e di creare processi pubblici paralleli a quelli della moderazione (5) o addirittura sul loro operato (6).
2. La possibilità di intervento autonomo dei moderatori
2.1. Collegialità
Le attuali regole (punto 9 delle procedure di moderazione) limitano la possibilità di intervento autonomo del singolo moderatore a quei casi di “grave e conclamata violazione delle regole di condotta” che rendano necessario un intervento tempestivo (materiale pornografico o pubblicitario, violazione dei diritti d’autore, troll evidenti, spam, pubblicazione di contenuti illegali, violazione del diritto alla privacy).
Viene avanzata la proposta di estendere quella possibilità, rendendo lecito l’intervento autonomo del singolo moderatore per la cancellazione (definitiva, oppure temporanea in attesa di un esame collegiale) dei commenti inappropriati. (7)
2.2. Intervento in assenza di segnalazione
Anche l’intervento dei moderatori in assenza di segnalazione è attualmente limitato dai regolamenti ai casi di grave e conclamata violazione delle regole di condotta (punto 3 delle procedure di moderazione).
Si propone di consentire ai mod di intervenire in assenza di segnalazione (8, 9)
##3. Quali comportamenti sanzionare
Le norme generali di condotta di hookii fanno divieto di pubblicare, tra gli altri, commenti che siano calunniosi, diffamatori, aggressivi o intimidatori nei confronti di altri utenti. Tranne che per i commenti calunniosi o diffamatori, per la cui individuazione ci vengono in aiuto le leggi vigenti, per le altre categorie indicate non esiste una vera e propria “codificazione interna”: la natura aggressiva o intimidatoria di un commento è valutata in base alla sensibilità di chi lo legge e ritiene di segnalarlo, e poi in base alla discrezionalità dei moderatori che prendono in esame la segnalazione.
Da più parti emerge l’auspicio che possano essere sanzionabili anche i commenti non apertamente insultanti o volgari e che si possano implementare meccanismi che scoraggino gli interventi “distruttivi” all’interno dei thread di discussione, ma le difficoltà di codifica di cui sopra, nonché la grande varietà dei punti di vista espressi su dove vada posto un eventuale limite oltre il quale far scattare le sanzioni, fanno sì che sull’argomento non ci siano concrete e praticabili proposte di modifica dei regolamenti.
4. La moderazione “dal basso”
Sull’automoderazione e sulla necessità di un contributo attivo dei commentatori alla moderazione si è discusso e ridiscusso molto, tanto che da più di un anno un apposito decalogo è stato inserito nelle linee guida.
Come già in passato, anche in questa discussione si trovano appelli a un’automoderazione attiva (10) nella quale non ci si limiti a fornire il buon esempio o quantomeno a non darne di pessimi (11), ma si intervenga direttamente per richiamare il prossimo al rispetto delle regole.
5. La trasparenza
Le regole attuali prevedono che dell’esito delle segnalazioni, e più in generale delle scelte dei moderatori e della ratio che le sostiene, siano messi al corrente soltanto i destinatari di eventuali provvedimenti, siano essi sanzioni/richiami al commentatore o interventi di modifica/rimozione dei loro commenti (Nessuna comunicazione è dovuta al segnalante circa gli esiti del processo di moderazione, punto 6 delle procedure di moderazione). Al segnalante viene inviata soltanto una risposta standard di presa in carico della segnalazione e le azioni visibili dei moderatori sono limitate alla segnalazione dei commenti rimossi perché in violazione delle regole (“questo commento è stato cancellato ecc.”), oppure agli interventi bonari per riportare la calma nei thread.
Da più parti emergono perplessità sulla poca trasparenza adottata, con svariate motivazioni a sostegno:
- Perché il difetto di informazioni (e dunque la scarsa conoscenza dei criteri adottati nelle valutazioni) può dare un’idea di arbitrarietà delle decisioni e diffondere un senso di sfiducia (12) e di ingiustizia (13);***
- Perché l’assenza di segnali concreti di efficienza delle segnalazioni disincentiva la segnalazione stessa, dunque c’è il rischio che si smetta di segnalare ritenendolo inutile (14);***
- Perché non conoscere le conseguenze disciplinari di un comportamento errato ed essere all’oscuro dei metri di valutazione adottati ostacola la creazione di una netiquette condivisa (15), e più in generale la comprensione dei regolamenti vigenti (16);
- Perché in assenza di effetti visibili si diffonde l’impressione che la moderazione funzioni molto peggio di quanto avviene in realtà (17).
Le proposte sul tema della trasparenza toccano tre ambiti:
5.1. Le comunicazioni al segnalante
Informare chi segnala dell’esito della sua segnalazione (18, 19, 20), oppure rinviare la comunicazione standard di presa in carico a valle della valutazione, informando il segnalante che si è provveduto ad applicare il regolamento (21)
5.2. Le comunicazioni pubbliche
Pubblicare un report periodico che riassuma le attività di moderazione (22), o addirittura rendere palesi le sanzioni (23) [su questo tema ricordo l’esistenza di un thread apposito, nato con lo scopo di individuare soluzioni tecniche per l’eventuale pubblicazione di report e sanzioni]
5.3. La visibilità degli interventi
Rispondere al commento che ha richiesto un intervento, indicando le conseguenze disciplinari che ha comportato (24, 25), oppure “marchiare” in modo visibile il commento incriminato (26).
*** N.B. il clima di sfiducia nei confronti della moderazione e l’impressione che le segnalazioni fossero inutili sono stati probabilmente amplificati da recenti difficoltà nell’invio delle comunicazioni standard ai segnalanti: in vari casi si lamenta di non aver ricevuto neppure la risposta standard di presa in carico. Vale la pena di puntualizzare che al mancato invio della risposta standard non è in nessun caso corrisposta una mancata evasione della segnalazione: tutte le segnalazioni sono state prese in carico, ma a causa di un sovraccarico di lavoro l’invio di alcune risposte è saltato.
6. Spostare la sanzione dal commentatore al commento
L’attuale sistema di moderazione limita al minimo l’intervento sui commenti (La cancellazione dei messaggi avviene solo nei casi di grave e conclamata violazione delle linee guida, o in seguito a decisione collegiale dei moderatori, punto 6 della voce Sanzioni). Più usuale, seppure improntato ai principi di gradualità e garantismo, è invece il ricorso alle misure disciplinari nei confronti degli autori dei commenti. Riassumento, la moderazione di hookii è incentrata principalmente sulla sanzione del commentatore, anziché su quella dei contenuti.
Come già nel corso di discussioni passate, è stata avanzata la proposta di sanzionare più i commenti e meno i commentatori (27), anche in virtù di una facile aggirabilità delle sanzioni ricevute (28).
Ci sono proposte di procedere più spesso alla cancellazione dei commenti, sia a tutela delle persone eventualmente offese (29), che per rendere più evidente l’efficacia del sistema di moderazione e fungere da deterrente (30), che per salvaguardare il livello delle discussioni ed evitare che rimangano inquinate da messaggi che violano le regole (31).
A fare da ponte tra questo tema e quello della trasparenza, c’è la già citata proposta di rendere visibile l’irregolarità del commento, a prescindere dalla sua cancellazione (32)
7. Una riforma radicale
Tra le varie proposte ce n’è una che auspica una radicale trasformazione del sistema di moderazione. Dal momento che la discussione sul tema si è concentrata ordinatamente in risposta al commento originale, anziché sintetizzarla preferisco rimandarvi direttamente a quel sottothread.