Rispondo qui, sotto un commento che condivido, per introdurre un paio di elementi nella discussione.
Progressività e proporzionalità degli interventi
Credo che siamo tutti d’accordo sul principio che più un sistema di moderazione è progressivo, maggiore è la possibilità di arrivare a decisioni proporzionate alle esigenze del caso specifico. Più gradi di sanzione ci sono, più è facile comminare la sanzione adeguata alla singola infrazione. Ma ogni grado di sanzione in più comporta dell’altro lavoro per i mod. E più si diluiscono le sanzioni nel tempo (cartellini temporanei e sanzioni progressive), più cresce il carico di lavoro di chi dovrà applicarle. Perché ora basta controllare se il diretto interessato sia sotto sanzione, che è una cosa di un minuto. Ma se si introducono ulteriori misure intermedie i mod devono andarsi a guardare lo storico di ogni singolo utente. E non possiamo mettere in piedi un archivio in stile John Edgar Hoover, non ne usciamo vivi.
Visibilità degli interventi
Idem come sopra. Un intervento pubblico dei moderatori, già oggi, aumenta il carico di lavoro. Perché trovi quello che dice “eh ma non è giusto”, e poi parte la metadiscussione, e poi arriva quello con la gif simpatica, e quello che ne approfitta per dire che hookii è la Corea del Nord. Se rendiamo sistematica la comunicazione pubblica degli interventi, hookii diventa una gigantesca metadiscussione sui provvedimenti nel giro di venti minuti.
Fiducia e rispetto
Si parte da qui, o non si parte. Un moderatore è un moderatore. Fidarsi di lui non è un atto di generosità, è un dovere. Rispettarlo non è una gentile concessione, è un dovere.
Possiamo mettere in piedi le regole più belle del mondo. Se non partiamo da fiducia e rispetto, quelle regole le possiamo incorniciare e appendere sopra al caminetto e poi guardarcele sospirando nelle sere d’inverno, ché a quello serviranno, a nient’altro.