Dopo essermi preso qualche ora per rileggere i vostri contributi di ieri (per i quali vi ringrazio ancora), ho riflettuto molto su quale, tra i tanti temi emersi, fosse più urgente affrontare per primo. Abbiamo parlato per mesi della moderazione. Abbiamo studiato i regolamenti e analizzato le procedure e le prassi, ci siamo confrontati su questioni squisitamente tecniche, abbiamo avanzato proposte di riforma di impressionante varietà - dalle più timide alle più audaci. E poi abbiamo discusso ancora, e votato, e deciso su alcuni temi, mettendone in freezer degli altri.
Una questione che, a mio parere, non abbiamo mai affrontato col dovuto coraggio è quella della fiducia nei moderatori. Proviamo ad affrontarla tutti assieme, dal principio. Sono dell’idea che parlare di soluzioni sia del tutto inutile se non si capisce prima qual è esattamente il problema a cui bisogna rimediare e dove quelle soluzioni dovrebbero portarci.
La cosa più importante è ricordare da dove arriviamo e perché siamo nati. La ragione primaria del nostro essere qui, la scintilla che ha fatto nascere tutto questo è l’idea che fosse possibile dare vita a uno spazio online al cui interno i contributi dei singoli commentatori non fossero soggetti a moderazione.
Lasciate che lo ripeta: non fossero soggetti a moderazione.
Siamo e vogliamo essere uno spazio automoderato, nel quale la responsabilità di vigilare sulla qualità e sulla correttezza dei commenti ricade in capo a ogni singolo commentatore e alla comunità dei commentatori nel suo insieme.
Le regole basilari che ci siamo dati sono lì per ricordare a ciascuno di noi come deve moderarsi, e alla comunità dei commentatori come deve aiutare i singoli nel compito.
Ben sapendo che tutti siamo umani e tutti possiamo sbagliare, abbiamo deciso di dotarci di uno strumento operativo che potesse intervenire laddove i singoli non erano in grado di restare nelle regole e la comunità nel suo insieme non riusciva a riportarli bonariamente in carreggiata. Un semplice strumento di compensazione.
Quello strumento l’abbiamo messo nelle mani di noi stessi: alcuni di noi hanno deciso di prestarsi volontariamente a fare da garanti (non poliziotti: garanti), e quella dei moderatori è una posizione aperta a tutti. Da qui credo sarebbe utile ripartire: dal ricordarci che la vera moderazione di hookii non sono i moderatori, siamo noi. Loro sono quelli che intervengono quando noi non sappiamo fare il nostro lavoro.
E da qui vorrei che si iniziasse a parlare degli elefanti nella stanza – espressione abusata ma quanto mai appropriata al caso: la nostra capacità di automoderarci e la nostra fiducia nei moderatori. Che è, a pensarci bene, la nostra fiducia in noi stessi.