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Automoderazione e moderazione: una questione di fiducia


#1

Dopo essermi preso qualche ora per rileggere i vostri contributi di ieri (per i quali vi ringrazio ancora), ho riflettuto molto su quale, tra i tanti temi emersi, fosse più urgente affrontare per primo. Abbiamo parlato per mesi della moderazione. Abbiamo studiato i regolamenti e analizzato le procedure e le prassi, ci siamo confrontati su questioni squisitamente tecniche, abbiamo avanzato proposte di riforma di impressionante varietà - dalle più timide alle più audaci. E poi abbiamo discusso ancora, e votato, e deciso su alcuni temi, mettendone in freezer degli altri.

Una questione che, a mio parere, non abbiamo mai affrontato col dovuto coraggio è quella della fiducia nei moderatori. Proviamo ad affrontarla tutti assieme, dal principio. Sono dell’idea che parlare di soluzioni sia del tutto inutile se non si capisce prima qual è esattamente il problema a cui bisogna rimediare e dove quelle soluzioni dovrebbero portarci.

La cosa più importante è ricordare da dove arriviamo e perché siamo nati. La ragione primaria del nostro essere qui, la scintilla che ha fatto nascere tutto questo è l’idea che fosse possibile dare vita a uno spazio online al cui interno i contributi dei singoli commentatori non fossero soggetti a moderazione.
Lasciate che lo ripeta: non fossero soggetti a moderazione.

Siamo e vogliamo essere uno spazio automoderato, nel quale la responsabilità di vigilare sulla qualità e sulla correttezza dei commenti ricade in capo a ogni singolo commentatore e alla comunità dei commentatori nel suo insieme.
Le regole basilari che ci siamo dati sono lì per ricordare a ciascuno di noi come deve moderarsi, e alla comunità dei commentatori come deve aiutare i singoli nel compito.

Ben sapendo che tutti siamo umani e tutti possiamo sbagliare, abbiamo deciso di dotarci di uno strumento operativo che potesse intervenire laddove i singoli non erano in grado di restare nelle regole e la comunità nel suo insieme non riusciva a riportarli bonariamente in carreggiata. Un semplice strumento di compensazione.
Quello strumento l’abbiamo messo nelle mani di noi stessi: alcuni di noi hanno deciso di prestarsi volontariamente a fare da garanti (non poliziotti: garanti), e quella dei moderatori è una posizione aperta a tutti. Da qui credo sarebbe utile ripartire: dal ricordarci che la vera moderazione di hookii non sono i moderatori, siamo noi. Loro sono quelli che intervengono quando noi non sappiamo fare il nostro lavoro.

E da qui vorrei che si iniziasse a parlare degli elefanti nella stanza – espressione abusata ma quanto mai appropriata al caso: la nostra capacità di automoderarci e la nostra fiducia nei moderatori. Che è, a pensarci bene, la nostra fiducia in noi stessi.


#2

Il peccato originale di Fp ci porta un po’ in questa situazione. Lì abbiamo smesso di automoderarci. Potevamo moderarci, ma moderarci cosa significava ? Significava accettare anche punti di vista diversi. Cosa che è sempre stato difficile fare, è normale. E questo ha creato scazzi, che hanno creato ritorsioni che hanno creato situazioni difficili.
Il punto non è la fiducia e la possibilità di essere buoni e di essere bravi gli uni con gli altri; possiamo fare degli sforzi personali; ma non possiamo chiedere a tutti di essere sempre buoni e sereni e comprensivi. E’ la comunità, non il singolo che deve esserlo. Il singolo non ha abbastanza forza. Perché magari vuole solo chiacchierare un attimo di cose sue, dialogare sui bizantini in Anatolia.
Il punto su cui dovremo fondarci (dovreste fondarvi IMHO, direi meglio) quindi è la comunità. Parlavamo di formaggio sulle vongole e ci avevano tolto uno spazio e uno di noi ha avuto la geniale idea di ricrearlo. Eravamo questo, una comunità di persone. Se solo dessimo modo alla comunità di operare su stessa, come potente sistema morale capace di creare legami, e non al singolo o alle regole, che sono sempre troppo esterne e mai per forza di cosa di “tutti”, allora ci saranno speranze.
Non sono le parolacce, non sono i troll il problema. Quando si è voluto, per antipatie personali e simpatie incrociate far fuori Fp, lì ci siamo persi nell’ombelico della moderazione.

Perché arriverà sempre qualcuno di esterno a dire cose che non ci piaceranno, ma se lo accogliamo come comunità ragionante, e non trattandolo da “fattoquotidiano” o troll, la comunità assorbirà le tendenze negative. Scusatemi la schiettezza, ma c’è gente che la pensa in modi tendenzialmente di destra o leghisti, da sempre, eppure, proprio perché accettati, si sono inseriti nel sito in un modo o nell’altro senza troppo danneggiare (riferndomi ad una discussione di oggi).
Se invece cerchiamo l’Eden del commentatore perfetto, avremo sempre e soltanto delatori e regole e moderatori e qualcuno che si sente meglio degli altri a denunciare e tacciare di ignoranza e maleducazione chiunque non rientra nello standard o non riesce a sfuggire. Magari quando, da maleducato, gli è stata reso pan per focaccia.

E riconosco che siamo anche troppo flessibili, ma non basta essere flessibili, dobbiamo smettere di moderarci.
Questa è la mia idea e di altri che sono passati da qui credo (Beverly imissiu)
Oltretutto, senza moderazione e con la comunità ad assorbire i conflitti, se ne vanno i drammi pure!

Un saluto a tutti.


#3

Tutto molto giusto, ma se quello che hai fatto tu l’avesse fatto un nuovo qualsiasi ci sarà stato un coro di proteste.
[…]


Nota: commento editato dal coordinatore.


#4

Ecco. Qui mi si fornisce l’assist perfetto per entrare a gamba tesa sul tema della fiducia nella moderazione.
Perché da due anni vedo riemergere ciclicamente (attorno a quella e ad altre figure) questa favoletta del singolo utente accerchiato, che è l’emblema perfetto di quello che oggi (e da sempre) non funziona nel rapporto tra comunità e moderatori.

Lo stesso utente che diviene moderatore, e che magari fino a quel momento gode di enorme credibilità e di una reputazione granitica, le perde entrambe appena diventa moderatore. E’ sempre lui, eh: sempre lo stesso di prima. Di più: è lui con altri due attorno, che non sa chi siano e che non sanno chi sia lui, a garantirne la rettitudine e l’adesione ai regolamenti. Ma non si sa come mai, appena varcata la soglia della stanza di moderazione, il commentatore diventa un cretino totale, privo di qualunque credito, incapace del minimo discernimento. Pronto a prestarsi, senza il minimo spirito critico, a diventare l’utile idiota negli altrui regolamenti di conti.

Io non capisco perché ci si ostini a non voler tenere in conto i tanti paletti messi lì a garantire che vi sia la maggiore equità di giudizio possibile. E soprattutto continuo a non capire come si possano avere tante certezze in merito alle singole decisioni prese dalla moderazione, quando su quelle decisioni - sulle ragioni per cui ci si è arrivati, sul modo in cui ci si è arrivati, soprattutto sul modo in cui si è tentato di scongiurarle - si sa meno di niente.


#5

E’ da ieri che mi chiedo una cosa alla quale non so rispondere:

Ma che senso ha dare delle regole se poi trasgredite queste regole non si possono (e ditemi se sbaglio) far rispettare le sanzioni? Ci dovremmo avvalere sull’automoderazione di chi trasgredendo alle regole si è dimostrato capace di non automoderarsi? Insomma vado contro il regolamento, mi prendo la mia sanzione e tempo un secondo e mezzo sono di nuovo in mezzo a voi. Ha senso? solo io ci vedo un altro enorme elefante?

E poi mi chiedo - ma forse vado più sul metafisico - le sanzioni sono per gli account o per le persone? e di conseguenza è giusto tollerare che una persona abbia più account? E se no, è fattibile (anche tecnicamente) non tollerarlo?


#7

Ma mi sembra evidente. Perché non è più un utente. E’ un ruolo esterno, è una cosa che ho detto anche sopra. Non c’è più Pippo il puzzone, c’è Quiquoqua. E il ruolo assorbe l’utente che deve, come da ruolo, ubbidire a delle regole. E fa pure bene del resto.
Il fatto è che non si mettono in discussione i SINGOLI, ma le regole nel loro complesso. I singoli possono intervenire sulle regole e restare flessibili. E l’hanno fatto. Ma l’effetto delle regole e della loro presenza resta.


#8

Questa tua lettura è totalmente tua e non vedo perché dovrebbe essere così. L’arbitrarietà che tu propugni non è tale per tante persone.


#9

**[EDIT]

Lara, lo dico a te per dirlo a tutti. Non trasformiamo il thread in uno contro tutti. Non ne caviamo nulla di buono.
Grazie.

Bigio


#11

Due parole due. Secondo me l’automoderazione dovrebbe viaggiare su due binari. Da un lato ovviamente per quanto riguarda la produzione dei commenti, dall’altro per quanto riguarda la loro ricezione. Insomma, una comunità abbastanza matura da automoderarsi dovrebbe essere anche formata da gente che impara a contenersi e a non far partire decine di segnalazioni quando parte un “vaffanculo”. È autonoderazione anche lasciar perdere una discussione infruttuoso.


#12

Si chiama buonsenso e sarebbe molto bello se fosse qualcosa di condiviso. Non siamo andati avanti grazie al buonsenso mi pare. La gente continua a dire e fare quel che vuole e a spalare cacca addosso ai mod perché è molto facile farlo contro entità astratte.


#13

Il punto credo che sia come dire, che non può esistere lo stigma per chi chiede da utente di ritirare le violazioni del regolamento. Alcuni (non tanti qua, ma su hookii) sono di quella idea, anzi, sembra quasi sia peggio quello che mandare la segnalazione.


#14

Lara però attenzione. Stiamo parlando di 177 commenti su quanti in 2 anni? fantasmilioni?


#15

Hai ragione.
Però c’è anche qualcos’altro da dire. Cosa si vuole che hookii diventi da grande? se lo scopo (e la necessità) è anche quella di portare più utenti (come mi sembra di aver capito), dovremmo chiederci se quei vaffanculo in libertà possono aiutare o meno il raggiungimento di tale scopo.


#17

1. enforcing delle regole

L’enforcing delle regole su internet non esiste. E’ il bello di internet. Infatti non ha nessuna importanza quali siano le regole vere e proprie scritte in un file di testo apposito in una community. Un comportamento verra’ visto come “comportamento da non tenere” quando, se un utente adotta quel comportamento:

  1. la sua reputazione nella community peggiora
  2. (fino a che…) gli altri elementi della community smettono di interagire con lui
    E viceversa per quanto riguarda i comportamenti che si vogliono incoraggiare. Tutto il resto e’ un di piu’, che puo’ essere utile, tipo a fini preventivi, tanto per sapere prima cosa e` benvisto o malvisto.

Ma se un comportamento non porta al peggioramento della reputazione dell’utente e alla sua emarginazione, non importa quanto sia scritto, con quali parole, con quali sanzioni. Quel comportamento verra’ adottato. E viceversa si puo’ vedere qual e’` la condotta preferita in una community guardando quali sono gli utenti piu’ stimati, e con cui gli altri utenti interagiscono maggiormente.

Tutto cio’ a prescindere da regole e sanzioni.

2. morphing e multinick

E’ impossibile impedire a un utente di ripresentarsi con un altro account, per ovvie ragioni. Tipicamente quello che viene fatto e’ questo:

  • aggirare il ban e’ di solito contro il regolamento, quindi il nuovo account si prende un instaban. E’ piuttosto raro che uno non abbia proprio nient’altro da fare nella vita che molestare una community da multinick, ma si e’ visto anche questo naturalmente. Non ci si puo’ fare niente, e’ come l’herpes labiale, ogni tanto ritorna, lo banni, e cosi’ via
  • la community spesso ha un minimo di rispetto per la community stessa e evita di incoraggiare il fake dell’utente bannato, non gli va incontro scodinzolando, non ci interagisce (vedi punto 1)
    Ma per il resto non ci si puo’ fare niente ^.^

edit

Che e’ infatti quello che sta dimostrando Meis piu’ sotto: gli utenti agiscono in base ai legami, non in base alle regole. Su hookii evidentemente un comportamento del genere e’ accettabile e accettato, anzi, da molti rimpianto, aggiungere/modificare le regole secondo me non serve a niente.

Semplicemente in modo darwiniano emergera’ l’identita’ di hookii in base ai comportamenti premiati e ai comportamenti sanzionati, quelli a cui non piacera’ se ne andranno, o impareranno a non entrare al bar a una certa ora, o impareranno a capire quali articoli aprire, in base al numero di commenti e alle facce che ci vedi dentro, o adotteranno lo “stile” hookii, qualunque esso sara`.


#18

Che vengono fuori sempre in un’occasione: quando la moderazione diventa palese perché un utente si lamenta. È successo con Fp, è successo con Equo, sta risuccedendo con meis. Ad ogni lamentela ricomincia il là delle argomentazioni. Se ti leggi quelle di un anno fa sono quasi le stesse.
Io sinceramente mi sono anche un po’ stancata, non so voi, vedere tutte queste persone che (seppur in buona fede) si ergono a giudici. I giudici sono i mod, se il carico di lavoro è troppo alto me lo deve dire un mod.


#19

Dico l’ultima perché a parte quello non ho altro molto da dire, e ci sto riflettendo su altro.

Chiaro che sia mia, la lettura. Mi stupirebbe fosse di qualcun altro :slight_smile: !
Non capisco cosa intendi con arbitrarietà.

Vorrei fosse chiara una cosa: io sono colpevole, io ho insultato Reshus Monkey. Non ne sono molto pentito, perché lui stesso stava facendo il bello e il cattivo tempo e insultando Barbetta. Io ho insultato altri utenti in passato e lo rifarei l’80% delle volte, perché l’ho sempre fatto quando neccessitava ? A volte sì, credo di sì, ma probabilmente non è stato così. Faccio così tante cazzate che figurate! Così come ho fatto nick falsi nei miei due periodi di stop perché consideravo ingiuste le punizioni (io non ho mai avuto un cartellino bianco per dire: subito giallo! e l’insultato non era arrabbiato). Ho sbagliato di brutto stando alle regole del sito. Per quanto le regole del sito non sono le tavole della legge. E siano aggirabilissime etc etc. Però sono stato l’utente peggiore. Certo, le parolacce ce se le ricorda meglio di altre piccinerie. Ma restano piccinerie.

Quindi il punto non è se il mio ban è stato uno sbaglio e ve ne pentirete! o che io sia migliore di voi che rimanete e vengo qui a farvi la morale!! o che non dovete farmi rientrare che porto la croce da solo no vi prego non fatelo soffrirò in silenzio il dolore. Non sono un martire! Chissenefrega di far ste scenette.

Come me potremmo andar via tutti senza che davvero hookii ne risenta in realtà. Anzi, magari migliora. Certo, se andate voi che vi sbattete di più, ecco, ne risentiremmo magari. Ma ci siamo capiti.
Quello che vorrei dire è qualcosa d’altro, e semplicemente vorrei dirlo perché se no due anni su hookii non ci stavo.
E’ che le tensioni non se ne andranno - secondo me, IMO e soltanto IMO, e probabilmente mi sbaglio - finché la moderazione non sarà tolta.
Questo è tutto. Ai mod si spala merda perché sono mod, non perché sono Goldonel’ubriacone. E incarnano regole che a qualcuno non piacciono.
Perché poi se ci fidiamo del buonsenso e allora campa cavallo. Gli esseri umani raramente agiscono con buonsenso.
Però possono legarsi agli altri. E agire perché credono in questi legami. A volte le regole servono per rinforzarli questi legami o ovviare alle deficienze di questi stessi legami. Per me siamo nella situazione in cui li distruggono.

Tutto qui.


#20

Ecco, io voglio aggrapparmi a questo punto perché oggi mi hanno fatto notare una cosa su un utente specifico, che qui non nominerò per evidenti ragioni di opportunità.
E’ un utente che nel primo periodo su hookii era a dir poco problematico. E che nell’arco di questi due anni, anche per effetto delle sanzioni ricevute e del modo in cui la community ha saputo e voluto richiamarlo all’ordine, è cambiato radicalmente, al punto che oggi è uno di quelli da indicare ad esempio positivo. Va in giro per hookii a dire agli altri “ma su, ma non fare così, manteniamo la calma”.
Per me hookii è questa roba qui.

E aggiungo: se questa cosa ci riesce una volta, ci può riuscire sempre. Ci DEVE riuscire sempre. Ma perché ci riesca sempre dobbiamo decidere che QUELLO è l’obiettivo.


#21

Un P.S. veloce, scusate: c’è stato un periodo in cui ho provato a superare certe cose; e ho anche segnalato una persona! Fra l’altro rimangiandomi tutto subito perché non me piaceva come cosa. Insomma mi sono messo a fare il cane da guardia. Non ha risolto nulla, mi sembrava peggiorasse addirittura. Unit e io siamo diventati meno belligeranti proprio quando ci siamo “accettati” (senza accette), non con il moderatore e le segnalazioni. Quando era ormai troppo ridicolo: il famoso legame IMHO.


#23

Non mi pare tutta internet sia /b/. Se hookii ha votato certe regole (e hookii come massa di utenti, aggiungerei, non fa la terrificante fatica di passare al lab per discutere quelle di cui non è convinto, in linea di massima), queste rimangono vere.

Ovvero, dato che qui la gente suppositamente dovrebbe arrivarci a che cosa vuol dire “accetto delle regole guida”, il comportamento virtuoso se sembrano non ricordarsele potrebbe essere ricordargliele.

Poi se no, fa un po’ ridere sentire tutti quelli che “ahhahah stupidi inglesi che non sanno cosa votano ai referendum, la democrazia non va bene per questi cretini”.

EDIT: aggiungo per chiarezza: il fatto è che se hookii diventasse /b/ morirebbero tutte le sue potenzialità di essere qualcosa di diverso. Ovvero, di sopravvivere alla “concorrenza” come qualcosa di diverso.


#25

Meis ti faccio un esempio: se io in quanto lara inizio a dirti che sei un fascio. I mod mi dicono “smettila per favore”, io lo dico di nuovo, i mod pure, io pure, pure i mod. Cosa facciamo?
Inizio a darti dello stronzo, fascista inqualificabile.

Me ne fotto delle regole, in fondo sono lara, non mi volete bene?

E se un utente nuovo che si trova d’accordo con me inizia a darti del fascista? A lui non vogliamo bene. Ma io inizio a dire che sei un fascista, inizio a portare acqua al mio mulino. Ti ritroverai accerchiato da gente che ti darà del fascista.

In fondo sono lara, non mi volete bene?