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Gestione di eventuali commenti diffamatori non gestiti dalla moderazione


#17

Pure a me. Ma concordi anche sul fatto che quanto comunicato dai mod debba rimanere assolutamente privato? E che chi ne discute in giro debba essere pesantemente sanzionato?


#18

No, non concordo, ma allo stato attuale quelle sono le regole - non si può discutere di casi reali di moderazione - e mi sembra un problema separato dall’avere l’informazione.


#19

Per casi del genere ci sono già dei (minimi) precedenti.
Nei casi in cui nella richiesta di rimozione del messaggio c’erano chiari riferimenti a presunti contenuti diffamatori, e dunque a possibili conseguenze legali a carico del sito, i moderatori hanno informato i gestori del sito e il caso è stato gestito collegialmente da moderazione e gestione, inviando poi un feedback al segnalante.
Nel caso in cui il commento ritenuto diffamatorio non venisse rimosso, per un socio sarebbe doveroso rivolgersi all’associazione (e dunque al Consiglio Direttivo) prima di intraprendere eventuali azioni legali verso il sito, e dunque verso l’associazione stessa. E sarebbe, per inciso, cosa buona e giusta farlo anche per un non socio.
Va da sé che un eventuale, reiterato ricorso immotivato alla minaccia di azione legale avrebbe delle conseguenze sul piano disciplinare verso il socio, al pari del ricorso strumentale alla semplice segnalazione, che le regole stesse del sito indicano come sanzionabile.
Per i soci, di fronte ad una decisione del Consiglio Direttivo ritenuta ingiusta si può ricorrere al collegio dei probi viri, che è lo step prima dell’avvocato, per risolvere le controversie interne.


#20

Anche a me piacerebbe ricevere sempre un feedback; anzi teoricamente sarebbe ben più utile e informativo ricevere un feedback sui motivi per cui i mod hanno respinto la tua segnalazione rispetto a una mail in cui ti comunicano che accolgono le tue istanze.
Temo però che sia oggettivamente impossibile. Ti immagini il lavoro, Le possibili problematiche e complicazioni?
Immedesimati un attimino nei mod e immaginari di dover rispondere in un giorno a cinque utenti e argomentare a ognuno di loro i motivi per cui hai deciso di non accogliere le loroi istanze. Sarebbe un’impresa titanica destinata al fallimento verresti ricoperto di impropri e contro repliche infinite. :slight_smile:
E calcola che ogni risposta andrebbe condivisa e concordata tra tre mod. Una follia.

Considerato il fatto che i mod sono pochi e che nessuno si offre (e considerato che non tutti quelli che si offrono vengono giustamente considerati adatti al ruolo, me per primo), temo che per ora non possiamo avere pretese superiori alle nostre possibilità (ripeto che anche a me piacerebbe ricevere in ogni caso un feedback da parte loro). Forse potremmo aggiungere una postilla che in casi particolari e senza abusare della possibilità, gli utenti possono specificare nella mail di segnalazione di gradire un feedback. Opzione però che andrebbe usata con parsimonia per non metterli in crisi. Che sè tutte le segnalazioni chiedono un feedback, ecco che la cosa salta.


#21

Mi immedesimo molto bene… il mod l’ho fatto, ed è stato uno di quei turni di moderazione che si ricordano a lungo (e che ha avuto conseguenze durature sul sito, e sul suo pubblico)
E’ proprio alla luce di questa esperienza che dico che non è drammatico chiedere un feedback, e per i mod pensare di darlo.
La mole più consistente di lavoro è in realtà il discutere tra i tre mod, una volta raggiunta una posizione comune, comunicarla al segnalato (o, a questo punto, al segnalante…) è un carico di lavoro davvero piccolo rispetto a quello che l’ha preceduto.
Ora, non so se il carico di lavoro medio è particolarmente aumentato, ma mi pare una cosa fattibile.


#22

Beh, il doxxing ormai è motivo di ban immediato più o meno dovunque.
Al tempo stesso, non credo proprio che sia un reato da nessuna parte.


#23

In aggiunta a quanto scritto da Martina preciso che chi si ritenesse eventualmente diffamato, segnalando al titolare del sito il predetto contenuto diffamatorio, e non vedendoselo rimuovere, avrebbe titolo per procedere anche contro il titolare del sito stesso oltre che contro il soggetto autore del contenuto asseritamente diffamatorio. Però siamo, a mio modo di vedere, su di un piano distinto rispetto a quello della moderazione, nel senso che nulla impedirebbe a Tizio di procedere giudizialmente contro chi posti contenuti diffamatori senza preoccuparsi di interessare i moderatori o l’associazione titolare del sito stesso… Come detto da Mambo, perché si ravvisi una responsabilità del titolare del sito, occorrerebbe una successiva inerzia in ipotesi di richiesta di rimozione del commento ritenuto diffamatorio.


#24

Ma sotto questo punto di vista il titolare del sito è l’associazione o l’intestatario del dominio? E la richiesta alla moderazione non è considerabile “richiesta di rimozione del commento ritenuto diffamatorio”? Io in un primo momento ho ritenuto fosse così: di fatto è il servizio del sito che si occupa di rimuovere contenuti inadatti. Mi sbaglio?


#25

Personalmente, se dovesse chiedere la rimozione per conto di un cliente manderei una comunicazione formale, nel caso segnalando anche alla moderazione (ma non sarebbe necessario)
Ma il passo “formale” sarebbe di scrivere una diffida al titolare del sito.


#26

Quel che mi preoccupa non è tanto il tempo che impiegherebbero i mod per rispondere ma le eventuali ripercussioni che potrebbero scaturire da una risposta che entra nei dettagli e che spiega le motivazioni che hanno portato i mod a “respingere” la segnalazione; soprattutto se, come mi pare di capire, alcuni utenti ritengono legittimo poterne parlare pubblicamente in giro, magari al bar.
Una risposta “standard negativa” del tipo: “mi spiace ma non abbiamo accolto la tua segnalazione”, credo tu sia d’accordo, è sostanzialmente inutile e solo una perdita di tempo per i mod, Anche perché A quel punto basta che rispondano in modo standard solo nei casi cui decidono di intervenire (“il commento che hai segnalato è stato rimosso”). Se non ricevo una mail standard deduco che non sono intervenuti e punto.

Nel caso invece si decida -e io lo vorrei- che almeno in alcuni casi specifici (magari su richiesta del segnalatore) i mod rispondano nel merito chiarendo i motivi per cui hanno deciso di non intervenire, beh, in quel caso secondo me è indispensabile stabilire che quelle informazioni debbano rimanere private e non vadano, pena sanzioni, diffuse in giro.
Altrimenti è ovviamente anarchia e non ne usciamo. E chi pensa il contrario, mi permetto di insistere, temo che non abbia capito “fino in fondo” le dinamiche presenti nel sito.


#27

E allora niente, come non detto … Se dissenti su questo punto non possiamo portare avanti un programma “condiviso” :slight_smile:


#28

Secondo me sono temi diversi da trattare separatamente, comunque dati i recenti post credo che non sia più un problema fare esplicito riferimento a situazioni reali.


#29

Non so bene quali sono i recenti post a cui ti riferisci. Da quello che so però la regola di non fare riferimento a casi specifici rimane più che valida.


#30

“I fatti di gennaio”. In ogni caso proprio perchè dovrebbe esistere la regola il tema “dare feedback al segnalatore” e “poter diffondere il feedback” sono a mio avviso temi diversi.


#31

Dunque, una premessa: non sono avvocato e parlo per logica in base a quel che ho letto.
I moderatori sono un organo di moderazione a posteriori indipendente dai gestori del sito, per scelta.
Segnalando fai a loro una richiesta che può o no essere accolta (sta al loro giudizio e alle regole, a volte anche alla sensibilità personale).
Loro non comunicano le decisioni al gestore del sito, anche se il gestore del sito può avere accesso ai verbali.
Personalmente, in qualità di membro del CD preposto alla gestione dei MOD, ho gli accessi ma evito di usarli proprio per lasciarli indipendenti.
Se nonostante la richiesta ritieni di avere gli estremi per una denuncia, due sono le cose: la denuncia del commentatore per quel che ha scritto, la denuncia del gestore (ovvero l’associazione, ovvero il Presidente, ovvero me) per non aver rimosso.
Ora, visto il rapporto complicato fra me e la moderazione, per avere la sicurezza di vincere la causa conviene prima mandare una diffida all’associazione, ovvero a me, in modo che io e il CD siamo pienamente consapevoli del messaggio ritenuto offensivo.
Personalmente, se ricevesse una lettera dall’avvocato di un socio su una cosa del genere, farei prima di tutto due cose:

  • eliminerei il messaggio, perché non vorrei beghe legali
  • chiederei l’espulsione del socio, per incompatibilità con l’associazione (se fa una denuncia all’associazione di cui fa parte, vuol dire che non si sente più parte di quella associazione)

Poi verifico se sia il caso di modificare la gestione del sito, visto che arrivare a questi punti non è un buon segno.

Ah, in ogni caso Disqus ha cambiato le regole sulla privacy, specificando che chiunque scriva cose tramite Disqus deve mettere in conto che una terza parte può conservarle (cache o archivi).


Rimettere su l'archivio
#32

Ecco questo è quello che temevo e credo che non sia legale. Se pago all’associazione 100 euro al posto che 10 e l’associazione non me li da indietro se denuncio l’associazione per appropriazione indebita o quello che è allora vengo espulso? Non credo proprio, la legge dovrebbe venire prima dello statuto e del regolamento associativo - che per inciso non include alcuna regola di moderazione di dettaglio.

Qui naturalmente serve un parere da leguleio, ma mi sembra molto strano che l’appellarsi alla legge possa essere visto come un comportamento “antisociale”. Poi come venga visto personalmente è un altro paio di maniche, ma qui si stanno facendo ragionamenti del tutto astratti, ovviamente.


#33

Quindi avete fra i piani futuri di rimettere su l’archivio? :slight_smile:


Rimettere su l'archivio
#34

Guarda, la mia risposta è data dal fatto che ieri sono andata ad un incontro sulla gestione della associazioni.
Il tipo che lo teneva ha detto che le associazioni sono un po’ come una famiglia e non te ne puoi andare tanto facilmente.
Ad esempio, se non paghi la quota associativa perdi il diritto di votare ed essere eletto alle cariche sociali, ma resti sempre socio. A vita.
Ci sono tre modi per andarsene:

  • morire
  • mandare una lettera per chiedere di essere tolto dal libro soci
  • essere espulso per gravi motivi

Sottolineava poi come le espulsioni, così come le riammissioni dopo aver chiesto di uscire, dovrebbero essere rare e veramente eccezioni alla prassi.
Rimanendo all’esempio della famiglia, io conosco casi di fratelli che si sono fatti causa fra loro: non si parlano da vent’anni. Non mi pare una famiglia.
Di solito, e questo è il nostro caso, le associazioni si dotano di un sistema interno per dirimere le controversie fra socio e associazione e fra soci per questioni associative.
Se i tuoi 100 euro pagati indebitamente (per cosa, però? Le associazioni non hanno clienti, altrimenti sarebbero società commerciali, e i proventi che raccolgono hanno un sacco di forme diverse… Un dramma!) non ti vengono restituiti tramite decisione del collegio dei probi viri, allora fai bene a fare causa. Però, se sono davvero ladri, da una associazione di ladri sarei la prima a voler venir via; e se invece hai torto e ladri non sono, allora sei tu che stai cercando di creare un danno all’associazione denunciandoli, quindi farebbero bene a cacciare un tale socio.
Insomma, come chiedere il divorzio alla moglie e poi andarci a letto insieme.
Non so se mi sono spiegata meglio.


#35

Le cause vengono fatte (o almeno andrebbero fatte) per tutelare i propri interessi, non per fare un danno ad altri. Io non so perchè l’associazione si sta tenendo i miei soldi ( ho pagato per l’iscrizione per errore più soldi del dovuto, ad esempio), magari sono già stati spesi e non ci sono, o magari ci sono dei ritardi, o magari non è chiaro all’associazione se effettivamente io sto dicendo il vero. In ogni caso è mio diritto chiedere alla giustizia di fare chiarezza, giustizia che magari deciderà che mi sto sbagliando io e che non sono stati pagati più soldi del dovuto. Io e l’associazione abbiamo un contenzioso che una figura terza risolverà.

Allo stesso modo per quanto si possa avere un’ottima relazione con l’associazione credo che nessuno degli associati abbia intenzione di mettere il proprio buon nome, magari professionale, in gioco. Se io ritengo che ci sia un’ingiuria o una diffamazione è mio diritto cercare di ottenere che l’ingiuria venga rimossa ed è altrettanto mio diritto rivolgermi alla giustizia se l’associazione ha un’opinione diversa. Deciderà un giudice o chi per lui, magari dicendo che non c’è ingiuria e che ho torto io. E a quel punto amici come prima.

Una eventuale causa non è un tentativo di creare danno all’associazione, ma è un tentativo di evitare che l’associazione crei un danno a me non difendendomi da ingiurie o diffamazioni varie. Il tuo errore è ritenere che ci sia malafede in questo eventuale danno che l’associazione crea all’associato. Probabilmente non ci sarebbe, ma l’associato deve ugualmente difendersi dall’ingiuria e lo fa rivolgendosi ad una autorità più alta.

E’ un po’ come se fratello e sorella litigano, se la cosa non si risolve ci si può rivolgere al papà.


#36

Ti rivolgi al papà o agli assistenti sociali?
Se ti rivolgi agli assistenti sociali, sei sicuro di voler essere ancora figlio?
That’s my point.
Ad ogni modo, è possibile che io abbia un bias nei confronti di giudici ed avvocati.