Ragazzi, non è la prima volta che un autore dell’articolo in commento si trova su una seggiola scomoda. La cosa può avere due letture.
La prima è che ognuno è grande e vaccinato, gli autori non sono obbligati ad intervenire e di certo se non hanno il pelo per un contenzioso su internet è bene che se lo facciano crescere. La seggiola scomoda è il riflesso di un luogo virtuale ad alta capacità di critica.
E questo è un bene.
La seconda è che creando un ambiente inospitale si polarizzano le discussioni; per ognuna delle parti diventa poi più complicato fare un passo indietro. I post diventano interessanti più per il livello di blasting che per il confronto, andando ad erodere proprio quella superiore capacità di analisi che talvolta si vede baluginare fra gli articoli impoverendo il sito stesso e, forse peggio ancora, andando a detrimento degli scopi dell’associazione. Il sito diventa meno attraente sia per i lurker abituali che non si palesano, disincentivandoli dalla partecipazione attiva - e parliamo con tutta probabilità di un numero di persone a quattro cifre - sia per un lettore occasionale che non trova un ambiente confortevole per lo scambio, il che è una cosa piuttosto grave perchè se hookii.org ha un limite è proprio nella esiguità dei commentatori.
E questo è un male.
Nel caso la lettura degli eventi sia la prima ovviamente va tutto bene così. Se però la seconda ha qualche credito - ed io credo che sia così - bisognerebbe riuscire ad introdurre dei correttivi.
Troppo spesso i primi commenti sotto un articolo sono di denigrazione della tesi, dell’autore o della testata di provenienza. Se ci sono fonti inaffidabili, o autori ritenuti inaffidabili, si potrebbe fare una blacklist. L’idea mi fa un po’ orrore ma sarebbe forse comunque meglio dell’ennesimo vabbè, è Vice, che ti aspetti? L’indice però non esaurirebbe la casistica. Io onestamente proposte non ne ho. Di certo personalmente non ho neanche voglia di dire ad altri adulti come si dovrebbero comportare e quale registro tenere, mi annoia già a sufficienza farlo con i miei figli. Però qualche riflessione su questa deriva la si dovrebbe fare, secondo ammè.