Il Lab è aperto!

Trasparenza - Discussione tecnica


#1

Pubblicazione degli atti di moderazione

Tutto quello che accade (ogni singola segnalazione, ogni singola decisione e le relative motivazioni) viene verbalizzato dai moderatori, in modo da garantire continuità gestionale nel passaggio di consegne da un collegio all’altro. Di volta in volta, i tre moderatori in carica (che, lo ricordiamo, non si conoscono tra di loro, né sanno chi li abbia preceduti o chi li seguirà) registrano le proprie attività in una serie di documenti che lasceranno a disposizione dei collegi successivi. I documenti sono i seguenti:

  • Verbale di moderazione: un documento dettagliato in cui vengono riportate le singole segnalazioni, le sintesi delle discussioni interne tra i moderatori e delle comunicazioni con segnalanti e segnalati, i provvedimenti eventualmente presi e le relative motivazioni;

  • Storico delle segnalazioni: un elenco in ordine cronologico di tutte le segnalazioni, che riporta segnalato, segnalante, provvedimenti presi e sintesi delle motivazioni;

  • Storico dei cartellini: un elenco in ordine cronologico delle sanzioni;

  • Storico delle cancellazioni: un elenco in ordine cronologico in cui sono copiati i commenti rimossi dai moderatori.

Il parere dell’officina di hookii. Nelle ultime settimane, mentre cercavamo (come vi abbiamo spiegato qui) di mettere ordine tra le varie proposte di riforma emerse dal Lab, abbiamo avviato un confronto interno tra coordinatori e marmotte, cercando di concentrarci soprattutto sui potenziali punti critici di una pubblicazione - integrale o parziale - degli atti di moderazione. Ne riassumo qui i punti salienti, sperando che possa servire a stimolare la discussione. Ci tengo a precisare che non vuole essere un modo di indirizzare il dibattito in una direzione piuttosto che in un’altra: non sono delle conclusioni, ma degli spunti di riflessione, e l’obiettivo è discuterne con voi e capire cosa ne pensate, se e quanto condividete, e raccogliere i vostri pareri per metterli accanto ai nostri.
Va da sé che una pubblicazione integrale degli atti di moderazione non è praticabile, per comprensibili ragioni di tutela della privacy dei diretti interessati. Sarebbe possibile pubblicare gli atti dopo averli depurati non solo dai dati sensibili, ma anche dai riferimenti espliciti ai singoli commentatori in causa.
Innanzitutto, ci sono delle difficoltà pratiche: la sola verbalizzazione richiede molto tempo già adesso, e ne richiederebbe molto di più se fosse necessario renderla pubblicabile.
C’è poi una questione di opportunità, poiché per quanto i moderatori possano lavorare con attenzione nel rimuovere dati e riferimenti diretti, temiamo che l’identità degli interessati diverrebbe una sorta di segreto di Pulcinella: chiunque avesse assistito o preso parte alla discussione non avrebbe difficoltà a risalire all’identità dei soggetti coinvolti, e soprattutto per loro sarebbe automatico riconoscersi. Questo, nei nostri timori, potrebbe portare a un riacutizzarsi delle tensioni e alla nascita di un flusso continuo di processi su piazza non solo nei confronti dell’operato dei mod, ma anche nei confronti degli stessi commentatori segnalati e segnalanti. In uno spazio automoderato come hookii, che basa le proprie regole sul principio che la moderazione sia un elemento del tutto secondario e accessorio, c’è insomma il rischio che una pubblicazione - più o meno integrale - degli atti possa portare le discussioni sulla moderazione a farsi oltremodo invadenti, col paradossale rischio di dare vita a uno spazio teoricamente automoderato, ma nella realtà dei fatti dominato dai processi pubblici e più in generale da un infinito, sfinente dibattito sulla moderazione. In questo senso, probabilmente, la trasparenza avrebbe senso soltanto se accompagnata dalla preventiva esclusione della possibilità di discutere in pubblico sui singoli casi oggetto di moderazione. In altre parole, dovremmo compensare un maggiore accesso alle informazioni con una rinuncia preventiva alla possibilità di discussione pubblica sulle stesse. E come potete immaginare non è una scelta semplice.

Una soluzione potrebbe venire dall’adozione di forme di trasparenza più temperate. La pubblicazione di dati statistici e in forma anonima, innanzitutto: un documento periodico che riporti il numero delle segnalazioni, la quantità di commentatori coinvolti e una sintesi dei provvedimenti presi.

Accanto alla pubblicazione delle statistiche, potrebbe forse essere utile rendere più esplicite le linee guida interne di moderazione, di modo che tutti siano più informati su regole, prassi e procedure adottate dai moderatori (da questo punto di vista, le discussioni hanno più volte evidenziato quanto i commentatori siano poco e male informati sul ruolo dei moderatori e sul loro modus operandi).

Anche sul piano della pubblicazione degli atti è probabilmente possibile individuare delle vie di mezzo che garantiscano un maggiore grado di trasparenza, salvaguardando al contempo la privacy dei diretti interessati e il quieto vivere di hookii. Voi cosa ne pensate, e come vi comportereste? Cosa rendereste pubblico, e in che modo? Quali conseguenze pensate potrebbe avere la pubblicazione, sia per l’effettiva efficacia della trasparenza, sia per le eventuali ripercussioni sula discussione pubblica e sugli equilibri quotidiani del sito?


#2

Io non andrei oltre la pubblicazione di dati statistici, sia per i motivi di privacy che giustamente cita Bigio, sia anche perché non vorrei che si entrasse in un meccanismo di “quis custodiet custodes”, ovvero la pretesa di controllare i controllori: non ho mai visto un forum o una chat pubblica in cui la moderazione potesse essere oggetto di discussione, semmai gradi diversi del contrario (“polemizza con il mod/discuti di moderazione nella chat pubblica e un bel ban non te lo toglie nessuno”).

Molto più utile pubblicare le linee guida di moderazione, ma immagino questo possa avvenire solo dopo che avremo definito le linee guida dell’(auto)moderazione 2.0: a questo punto integrerei tutto in un unico documento.


#3

In linea di massima, condivido.
Non ti nego, però, che sarei molto contento se riuscissimo (o quantomeno provassimo) a dare vita a una via hookiiana alla trasparenza. Anche per quello chiudevo lanciando un interrogativo sulle eventuali altre forme praticabili: sono convinto possa esistere una via di mezzo tra la pubblicazione delle statistiche e la trasparenza totale da processo al controllore.

Secondo me la cosa passa innanzitutto attraverso la massima consapevolezza possibile riguardo agli strumenti, ai criteri e alle procedure di moderazione, perché la mia impressione è che talvolta si vada creando una velata ostilità nei confronti dei moderatori che è figlia di una scarsa conoscenza del ruolo e delle sue mille insidie. Se davvero non possiamo (e vediamo che è difficile) arrivare alla piena trasparenza sui fatti, magari può aiutarci partire da una piena trasparenza sui modi.


#4

a me pare utile semplicemente la lista delle sanzioni attive e il link alle discussioni che le hanno determinate, se questi sono semplici da reperire.
i moderatori devono essere palesi.
i provvedimenti pubblici, le contestazioni e le richieste di chiarimenti devono essere private, o limitate ad un luogo apposito.
detto questo, è una questione di regole, i cartellini a scadenza (o almeno a scadenza inferiore ai 6 mesi) secondo me servono solo in casi di soggetti problematici, altrimenti sono inutili e i provvedimenti hanno poco da essere pubblicati.


#5

Trovo più saggio, data la poca partecipazione alla discussione, decidere tra di voi dietro le quinte, postare un bel avviso di come funzionerà la cosa, poi testarlo per un po’ dando un’occhiata alle reazioni degli utenti.
Decidere sempre dal basso(Cek77) dopo un po’ stanca.


#6

Chi controlla i controllori?
E i controllori dei controllori?

Io, mi dispiace, su questa discussione riesco a dire poche cose costruttive e visto che la volontà di ricercare a tutti i costi questa trasparenza mi pare personalmente un pò morbosa.
Non vedo veramente motivo di avere “trasparenza” nel processo decisionale che ha portato, in un anno di hookii, a qualche manciata di cartellini e a…quante? 3 espulsioni? di cui solo una probabilmente dubbia.

Continuo a pensare che i mod pubblici sarebbero una toppa peggiore del male, ma sembro essere in minoranza, per cui ben vengano queste nuove proposte ricordando, come già fatto notare, che stiamo chiedendo di spendere tempo a dei moderatori volontari, in virtù del fatto che li si vuole controllare.

In questo senso trovo poco corretto mettere in piedi sistemi complicati che costringano i moderatori di turno a fare ancora più lavoro di quello che già si fa, che non pare poco stando alla descrizione qua sopra.

Si potrebbe pensare anche ad un “accesso alle carte” che già ci sono per i membri più anziani, per esempio.
Magari su richiesta e solo ad una cerchia (magica?) di persone che abbia un numero significativo di commenti ma abbastanza ampia da fare in modo che le decisioni siano disponibili a tutti.
In caso di dubbi, si va a controllare.
Questo non preserva ovviamente dalla morbosità personale, ne tantomeno dall’andare a spiare “cosa si dicono” i moderatori e specialmente se parlano di se stessi.


#7

“Chi mi ha evocato?” (Bigio col suo accorato appello al Bar di ieri, in effetti)

Personalmente sono totalmente in disaccordo con il togliere i riferimenti espliciti dal verbale. Anzi, non sono sicurissimo che il verbale sia l’idea migliore, ma questo ve lo spiego dopo.
Perché penso si dovrebbero tenere i dati espliciti, con handle e link alla discussione che ha generato lo sgarro?

  • Lo si dice anche sopra: tanto finiremmo per o capire subito chi è e/o far nascere leggende metropolitane nel non capito con precisione. Credo sia già successo con FP, anche se in misura tutto sommato contenuta.

  • La privacy? Questo è un sito di pubblicazioni pubbliche. Non capisco che senso ha farsi problemi di privacy solo quando la gente sgarra le regole che ha liberamente accettato.

  • In generale abbiamo pochissimi strumenti per tenere le conversazioni educate. Credo rendere evidente a tutti la maleducazione sia uno strumento in più, magari anche le teste dure riflettono un po’ di più.

  • Cosa minore ma a cui non si pensa: la parte lesa o comunque chi ha segnalato vorrebbe anche sapere alla fine che ha deciso la giuria.

  • In generale credo sia corretto ci si faccia un’idea degli interlocutori che si hanno di fronte e se sono coerenti coi nostri principi.

Dicevo sopra che forse il report non sia il massimo: nel senso, secondo me ci starebbe prima l’idea che i mod intervengano nella discussione (poi sì, ci sta anche il report se la gente lo chiede, però personalmente non mi sembra importante - darebbe anche un’idea di chi abbiamo di fronte, ma diventa un po’ antipatico). Sono un po’ rimasto indietro sulla questione, ma credo dopo un periodo di sperimentazione non venga più fatto, giusto?

Il vero problema pratico qui mi sembra che dopo probabilmente si vorrebbe uno spazio per le recriminazioni. Chiaramente in ogni caso non può né deve essere il Bar (anzi, io metterei sul regolamento che non si possono criticare le decisioni dei mod almeno negli articoli). Tremo al pensiero che forse il lab sarebbe l’unico posto accettabile per farlo, però non vedo altre soluzioni.

Non vedo ragione per pubblicare dettagli interni al lavoro dei mod, che per me possono essere anonimi - mi pare che mai finora sia successo che la gente li criticasse dicendo “ma questa infornata di mod è chiaramente fuori di testa”, semmai un “cambiamo il regolamento che qualcuno è più uguale di altri” (cosa che per me è aberrante, ma quanto mi preme qui è far notare che non ho mai visto critiche personalistiche all’operato dei mod).


#8

D’accordo per la prima parte (doh), del tutto contrario a creare una “elite” che automagicamente avrebbe il diritto di mettere le mani nell’operato dei moderatori.


#9

Concordo quasi su tutto quello che hai scritto in questa discussione. Provo a fare una sintesi per punti del mio pensiero, citando brani di altri commenti;

  1. Io non andrei oltre la pubblicazione di dati statistici, sia per i motivi di privacy sia anche perché non vorrei che si entrasse in un meccanismo di "quis custodiet custodes;ovvero la pretesa di controllare i controllori: non ho mai visto un forum o una chat pubblica in cui la moderazione potesse essere oggetto di discussione, semmai gradi diversi del contrario” (Cit. Rehdon)
    Perfetto

  2. Continuo a pensare che i mod pubblici sarebbero una toppa peggiore del male
    Concordo con Yoda: ormai ci conosciamo troppo bene e siamo pochi: moderatori pubblici creerebbero a mio avviso solo ulteriori problemi e attriti tra gli utenti. Se io ad esempio sapessi che rtq ha votato per ammonirmi, o che non ha accolto una mia segnalazione, probabilmente il rapporto che ho con lui rischierebbe solo di essere influenzato negativamente.

  3. “Si potrebbe pensare anche ad un “accesso alle carte” che già ci sono per i membri più anziani, per esempio. Magari su richiesta e solo ad una cerchia (magica?) di persone”
    Non credo sia una buona idea che alcuni utenti del “cerchio magico” (? Che cosa sia sto cerchio poi qualcuno me lo spiegherà…) possano avere accesso a maggiori informazioni rispetto a lurker o utenti rhookiis.

  4. Sono invece dell’opinione che le persone che sono coinvolte direttamente in un caso specifico di moderazione (sia che siano i segnalati che i segnalanti) debbano poter ricevere, loro sì, informazioni chiare e puntuali dai mod (eventualmente anche il verbale sul processo decisionale se lo richiedono e se i mod ritengono opportuno comunicarglielo)

In sintesi: pubblicazione pubblica di dati statistici senza scendere nei casi specifici; moderatori anonimi e maggiormente supportati dai capi (autorevolezza); spiegazioni chiare e (se richiesto) approfondite ai diretti interessati.

Postilla: Credo che molta della “diffidenza” verso i mod nasca dal fatto che, nonostante da quel che ho capito svolgono una gran quantità di lavoro dietro le quinte, poi l’utente medio che richiede una volta ogni tanto il loro intervento, riceve al massimo una email in cui viene informato "che i mod stanno “riflettendo”. In poche parole: maggiore comunicazione con gli interessati.


#10

La tua sintesi mi piace molto, ma personalmente aggiungerei pure qualcosa in più.
Ad esempio renderei pubblico pure lo storico dei cartellini visto che son sanzioni valide a tutti gli effetti.


#11

Questa parte del Lab l’ho seguita poco ed ho letto solo questa sezione.
Dico la mia scusandomi nel caso fosse già stata ampiamente dibattuta e consapevole che parzialmente coincide con quanto già detto.
Io propongo un post una volta al mese (o a fine turnata mod) e lo farei con la mera indicazione dei cartellini, ad esempio: inflitti 5 gialli (senza nomi), arancio: 2 (con nomi visto che l’utente sarebbe sospeso), rossi: 1 (con nome). Nessun commento possibile da parte degli utenti.
Finirebbero anche tante speculazioni e certezze di utenti che o parlano perché mod (poco corretto), o parlano per dare fiato alle trombe alimentando illazioni/accuse su impressioni spacciate per certezze.

Bisognerebbe anche valutare come comportarci con le reiterate accuse di troll ad utenti che troll non sono. [Sanzionerei (qualora infondato) anche chi accusa un’altro utente di essere un troll, lo metterei tra gli insulti. Sono i mod che con il loro operato stabiliranno se l’utente sta danneggiando il sito e si stia comportando da troll, anche perché a mio avviso qui è più il contrario chi accusa si comporta da troll]
il [ ] è solo un’idea buttata lì.


#12

Passo di qua per richiesta del Bigio.

Riguardo alla presenza di “dati sensibili”, Vigente obietta che quelli che il Bigio chiama così in realtà non sono propriamente tali, e quindi non impedirebbero la pubblicazione. Credo che sia il caso di chiarire la questione dal punto di vista giuridico, perché può darsi che a impedire la pubblicazione siano solo timori infondati.


#13

La fondatezza giuridica di certi timori, temo, è questione tristemente secondaria.
Per fare causa a qualcuno non serve avere ragione, basta avere tempo da perdere e voglia di farlo. Dal momento che nessuno di noi (almeno credo) ha voglia di vedersi arrivare a casa una diffida legale o qualcosa di peggio, né di concorrere perché questo possa accadere a qualcun altro, la soluzione migliore mi pare sia fare in modo che non ci siano appigli, non importa quanto pretestuosi.


#15

Ma è sul serio necessario pubblicare le conversazioni avvenute via email fra segnalati e moderatori?
Per prendere decisioni generali sulla moderazione secondo me non servono.
Sarebbero utili invece l’elenco delle segnalazioni e di cosa sia successo in seguito alla segnalazione.
In ogni caso, distinguerei fra i dati che sono utili adesso per poter decidere cosa fare della moderazione e i dati che si decideranno di pubblicare in futuro per rendere più trasparente il processo della moderazione.


#16

No, non è affatto necessario. Ma gli atti di moderazione, per come sono concepiti e per quello a cui servono, sono degli strumenti di servizio. Quindi contengono stralci di comunicazioni, indirizzi mail e altra roba. Roba che sta lì perché serve a chi deve lavorarci sopra. Tutto quello che serve indicare per rendere possibile lo svolgimento delle ordinarie mansioni dei moderatori.

Per questo dico che gli atti, per essere resi pubblici, vanno prima lavorati.
E chi li lavora, i mod? Loro già così non riescono a star dietro all’attività ordinaria.


#18

Per quello che mi riguarda, avevo detto la mia qui, ma non so quanto lavoro in più richiederebbe ai moderatori.


#19

sono d’accordo. Per decidere con cognizione sulla moderazione basterebbero i dati statici: Numero di segnalazioni ricevute, distribuzione delle stesse nel tempo (magari molto sono riferite allo stesso flame), numero di segnalatori, numero di utenti segnalati, numero di provvedimenti presi e tipologia, numero di segnalazione archiviate perché ritenute non riportanti violazioni, tipologia delle violazioni commesse (riportare il commento credo sia necessario per elaborare una casistica).

Per quanto riguarda il passato ritengo che non sia corretto pubblicare le conversazione via email fra segnalato/segnalatore e moderatori, perché si renderebbe retroattiva una disciplina contraria a quella in vigore nel momento in cui si sono verificate le violazione e le segnalazioni.
Per il futuro, tranne casi eccezionali (che attengono ad es. alla vita reale degli utenti), non vedo molti problemi. Più che altro non riesco a capire (non avendole lette) quale possa essere il contenuto non pubblicabile di queste email.


#20

Ma io, sinceramente, non vedo cosa potrei farmene delle email fra mod e segnalati: capisco il tuo discorso nell’altra discussione sulla pubblicità dei processi, ma se teniamo fermo il punto che il singolo caso di moderazione non si discute (né qui, né al Bar) per evitare flame successivi, allora sapere cosa si sono detti l’altro giorno X e Y non credo serva a molto.
Altro discorso è sapere chi è stato segnalato, perché, se e come è stato sanzionato e perché.


#31

Molto velocemente: secondo me è sbagliato proprio l’approccio che si è avuto, in generale. chiunque può dire la sua sulla moderazione senza avere una minima idea di come funzioni per un lavoro che poi faranno altri. Mi metto nei loro panni: se chiunque mi dicesse cosa vuole tecnicamente sul sito andrei fuori di testa.

Mi chiedo perché non pensare la trasparenza in altro modo: per esempio la comunità vota i moderatori, per cui si sa chi sono, ma i turni e gli interventi contestuali sono anonimi.


#32

Intervengo per segnalare che a questo link potete trovare qualche dato.