[nota del coordinatore]
Commento che merita indubbiamente spazio, ma che pur essendo collegato al tema della moderazione rimane, per temi trattati, OT. Stiamo lavorando per individuare uno spazio idoneo in cui trasferirlo, in modo da non disperdere il contributo. Grazie.
[fine nota del coordinatore]
Cosa vorrebbe essere hookii (evo)
Sono abbastanza d’accordo su tutto.
Premessa generale.
Per me hookii dovrebbe essere un posto dove 1 10 100 bressanini del caso vengano a commentare e confrontarsi con gli utenti. dove apprezzino l’acutezza ed il clima che c’è. vorrei che hookii fosse un faro di luce nell’informazione ed approfindamento italiano
Contenuti.
Non so, qui occorre chiarsi le idee. O valgono tutte le segnalazioni oppure si forma una sorta di redazione o qualcosa del genere per poter scegliere e selezionare gli articoli. Nel mio hookii ideale vorrei trovare solo articoli interessanti, ma non so quanto sia effettuabile. Mi immagino i disastri ogni volta riassumibili con “perché questo articolo è passato mentre invece avete cassato il mio?” L’unica idea che mi viene in mente è una redazione. ma come farla? la composizione? dovremmo fare le quote per schieramento anche lì? e soprattutto ci sono volontari a sufficienza?
Reclutamento.
Sogno un hookii dove esperti o persone competenti di ogni argomento siano pronti a dare spiegazioni, chiarimenti, approfondimenti. La pluralità non la vedo per forza come un fatto positivo, anzi. Avere antisemiti, razzisti o quello che volete voi, che commentano ed argomentano puntualmente le loro idee, non rendono hookii un posto migliore, imho. Se voglio sentire quello che dice la ggente vado ai bar veri, oppure mi leggo il FQ e così mi risparmio anche il lavoro all’account fb di hookii.
Capisco il punto: chi e come si decide quale oppinione sia accettabile e quale no.
anche qua non ho una soluzione, sorry. spero in mucchi più illuminati di me.
insomma secondo me c’è da decidere insieme la direzione che si vuole dare ad hookii. cosa deve diventare? come sarà hookii da grande?
Lo stato della qualità (evo)
Allora forse sono un po’ OT, ma secondo me è sempre collegato al discorso “futuro di hookii”.
Qua (ed io per primo) vedo parlare di mod più presenti, baristi, ipotetica redazione etc etc. il problema è: ci sono abbastanza persone che siano disposte a dare una mano? e se sì, il sito ne risentirebbe? mi spiego meglio. un giorno le marmotte erano solo due. poi si è aggiunto pinaz, poi elena. poi è partita la hookii srl (che sinceramente non so quanto tempo risucchi a chi gli sta dietro) poi fb hookii, poi ci sono i mod e poi non so cosa. Per dire, fare un paio di post al giorno su fb, contando che ho da fare al di fuori del pc, mi porta via un sacco di tempo che inevitabilmente porto via al commentare gli articoli (perché no, del cazzeggio al bar -anche per staccare, non è tempo sottraibilie, imho-). non vorrei che si arrivasse al punto ipotetico che ci siano più persone che lavorino rispetto a quelle che commentano o che cmq la sottrazione di utenti al commento si veda e si senta nel sito. soluzioni? boh o si trovano soldi per pagare qualcuno che lo faccia al posto nostro o si aumenta considerevolmente il numero di utenti.
[Edit del coordinatore] ti posso dire che anche se fare due post stupidi su fb, richiede molto più tempo di quello che pensavo fosse necessario. occorre leggere l’articolo, seguire la conversazione, i botta e risposta. bisogna perderci del tempo a stargli dietro.
Credo che questa dovrebbe essere la discussione principe, la più importante e la prima dalla quale trovare una sintesi comune, in quanto dalla forma che vogliamo dare ad Hookii dipendono tutte le altre decisioni che prendiamo.
Per gli stessi motivi credo sia la più difficile da affrontare, più che altro perchè qui la carne al fuoco è tantissima, ed almeno per me la sensazione è di annichilimento.
Per quanto mi riguarda i punti di forza di Hookii, i motivi per cui mi piace tanto sono due:
-
Ricerca della qualità
In tutti gli aspetti, dalla scelta degli articoli agli interventi -
Autogoverno e decisioni comunitarie (per quanto possibile)
E’ un sito che fa della pluralità il suo centro, cerca di usare tale idea anche nella sua gestione. Consci comunque che esistono situazioni in cui qualcuno deve farsi carico di prendere una decisione netta e che sebbene tutte le opinioni siano importanti vadano anche pesate con il giusto metro.
Personalmente vedo tutti gli altri aspetti in funzione di questi due elementi.
Contenuti? Il modo miglio per selezionarli affinchè sia garantita la loro qualità.
Utenti? Non vedo al necessità di andarli a cercare. Buone segnalazioni porteranno buoni utenti.
Forse mi manca qualche passaggio, se è così mi perdonerete (e magari mi aggiornerete…), ma io mi sento davvero fuori asse rispetto a questa discussione. E non è la prima volta che mi ci sento e che lo dico.
Cerco di spiegarmi, che spiegandomi cerco di dare il mio contributo.
Lo hanno scritto molti e lo sappiamo tutti: ci sono persone che su questo progetto mettono denaro (non so se poco o tanto) e lavoro (questo lo so: certamente tanto). Queste persone oggi cercano anche di organizzarsi in modo imprenditoriale, nasce la hookii srl o similari e via dicendo.
In questo scenario, che senso ha che io, un utente che oggi è qui e domani la (cit.) mi metta a dissertare su come vorrei che fosse il sito?
La prima cosa che devo sapere è: che cosa “i capi” vogliono da questo sito? vogliono guadagnarci? e se si, con che strumenti? in che modo hookii srl (o quel chel’è) è legata al sito?
Faccio un esempio, che sempre li attorno giriamo. Un eventuale business plan parla di espandere i numeri (visitatori) o i margini (qualità)?
Quando so queste cose, se mi sento di avere preparazione ed intelligenza sufficienti, posso dare un contributo sul COME andare nella direzione scelta. Discutendo invece di DOVE andare mi parrebbe di dare aria alla bocca.
Mi diletto di musica, come alcuni sanno, anche per professione (se pur secondaria).
Se un musicista vuole vivere facendo moltissime serate, posso aiutarlo ad organizzarsi in quel senso, se al contrario vuole fare poche serate ma buonissime, idem posso tentare di organizzargli un piano per riuscire. Al limite, se vuole solo divertirsi spendendo invece che guadagnando, ma con soddisfazione, posso aiutarlo pure li.
Ma come posso fare a decidere per lui quale strada prendere, se non so nulla di lui?
Questo è il punto, senza alcun dubbio.
E’ chi manda avanti questo posto che deve decidere se hookii è una chat dove si discetta amabilmente di ricette e giardinaggio, o se invece è un luogo per dibattere, anche animosamente ma sempre con cognizione di causa, dei più svariati temi, dalla politica a salire. Forse non ci si rende conto che anche la questione automoderazione e moderazione discende da questo unico input: o siamo una chat o un sito di commenti. E’ ovvio che la moderazione di una chat non può essere quella di un sito di commenti. E l’automoderazione neppure: si era detto, più volte, che la comunità aveva il pregio di isolare gli elementi incapaci di argomentare senza battute, nomignioli, straw-man, vittimismi o complottismi vari. Farli stancare, ignorarli. E’ stato così, all’inzio, quando hookii era un sito di commenti. Oggi non funziona più in questo modo, mi pare evidente.
E dev’essere chi manda avanti tutto a decidere, per una volta, dove vuole andare il sito. Vuol diventare “al femminile 2.0”? O il piano ambizioso di un luogo in cui i contenuti sono selezionati dai commentatori e i commenti alle segnalazioni sono il centro del progetto è sempre valido? Io vedo la prima strada come ormai segnata, anche perché questo è l’ennesimo spazio di discussione senza alcuna prospettiva, destinato ad andare avanti ad libitum fino a che non verrà semplicemente a noia. E allora ne aprirà un altro, per discutere le magnifiche sorti in modo ancor più diffuso e capillare.
Provo a darti il mio punto di vista. Lo faccio: senza alcuna velleità di farmi interprete delle volontà altrui, sia chiaro. Quali idee e intenzioni abbiano i gestori del sito riguardo al futuro del sito sta a loro, e soltanto a loro dirlo, eventualmente.
Ma io una mia idea, in questi mesi, me la sono fatta.
Io credo che l’intenzione sia chiaramente quella di fare di hooki la seconda cosa che hai detto (che poi era il progetto originale): un luogo in cui i contributi sono segnalati e commentati dagli utenti, nella ricerca di un confronto magari acceso, ma il più possibile all’insegna della qualità degli interventi e dell’apporto costruttivo dei singoli. Credo anche, però, che accanto a questo progetto originario si sia andata sviluppano (inevitabilmente, per certi versi) una componente social, e che la stessa, credo anche al di là delle reali intenzioni di chi la abita e la nutre quotidianamente (il sottoscritto, tra molti altri) abbia finito col farsi parte centrale del progetto. Un po’ perché è inevitabile che le relazioni personali tra gli utenti tendano ad assumere maggiore peso specifico rispetto a dinamiche più asettiche e impersonali (dopo che io e te ci siamo conosciuti, sebbene solo virtualmente, tornare indietro e ristabilire una neutralità dei rapporti è impossibile, e quel nostro conoscerci, e accanto ad esso il poter prevedere l’uno dell’altro entro quali binari andrà avanti una discussione sui temi specifici non potrà che influenzare il nostro modo di confrontarci). Un po’ perché, come ho avuto più volte modo di dire, hookii, lungi dal divenire community, tale è stato sin dalla sua gestazione: dal nostro conoscerci, riconoscerci e ritrovarci siamo partiti, e sopra a quello abbiamo tentato dapprima di ricostruire uno spazio di confronto di cui eravamo orfani, poi di trasformarlo in qualcosa di diverso, più complesso, più grande, più ambizioso. Ma l’aspetto comunitario è scritto nel genoma di hookii. Il che non significa che quell’aspetto comunitario debba essere, oltre che anima, anche corpo. Ma significa, almeno dal mio personale punto di vista, che una rinuncia, una mortificazione o una limitazione dall’alto di quell’anima comunitaria non nutrirebbe i risultati sperati, ma si limiterebbe probabilmente a scatenare una diaspora.
Ecco, per concludere, e provando a riannodare i fili: io credo e sono convinto che l’ambizione sia quella di rilanciare il progetto originario e fare di hookii innanzitutto una fucina di contenuti e proposte. Ma credo che vi sia il timore di rinunciare all’aspetto social, distaccandosene senza un tentativo strutturato di farlo convivere con gli altri, e auspicabilmente più centrali aspetti del progetto. Di qui, ad esempio, l’idea di questo spazio di discussione, che vuole essere innanzitutto un tentativo di distaccarsi dalle consuete dinamiche di confronto puntando a un dibattito centrato sui contenuti più che sulle persone che li propongono.
Io spero sinceramente che si riesca a dargli respiro, a questo luogo. Che si voglia dargli un’occasione. Lo spero perché ci credo fortemente (del resto non sarei qui a curarmene, se così non fosse) e perché ritengo che non ci sia strumento migliore, qui e adesso, per provare a immaginare insieme un progetto di sviluppo. Anche perché, faccio notare: questo spazio sta a voi (a noi) riempirlo. E sta a voi decidere se sarà uno spazio di discussione senza prospettiva. Siamo qui per esprimere, accogliere e valutare assieme tutte le idee, anche le più dirompenti. Siamo qui anche per invocare o reclamare decisioni concrete e immediate, volendo. Basta proporre.
Il punto è che, come si dice dalle mie parti, ‘manca il manico’. Qualcuno dovrà sciogliere quest’ambiguità in modo chiaro: è un social o è un sito di approfondimento lato commenti? Perché una parte, ad oggi, si è già mangiata l’altra. I commenti di qualità sono oramai un fenomeno raro. Le discussioni interessanti, magari anche spigolose, sono 1-2 al mese, contro le 3-4 quotidiane dei primi giorni. Il resto è giardinaggio e ricette, appunto. Il fenomeno di cui mi parli, c’è, ma è figlio di quest’ambiguità e di questo immobilismo. E la nascita di questo spazio ‘senza termine’ ne é l’ennesimo esempio. Non si è detto ‘hookii deve cambiare, parliamone tutti e tra 10 giorni si decice come’. Si è, di nuovo, detto ‘parliamo di hookii, raccogliamo idee’, così, tanto per, come sempre successo.
Non c’è un progetto, non c’è un obiettivo, c’è solo un’idea collettiva che ogni giorno perde un pezzo. La s.r.l. che scopo ha? Gestire un forum? Che problema ha a intervenire con chiarezza chi ci mette i soldi?
nessuno, prometto che nel pomeriggio di lunedì o martedì rispondo.
dei flash rispetto a quello che ho letto da @Aghi_di_Pino e da te:
-come già detto altrove l’idea del progetto srl è di mantenere ampi spazi di manovra per far sì che i frequentatori del sito determinino la direzione in cui si vuole andare
-il modello di business non è basato sulla crescita a tutti i costi delle visite
-questo spazio serve per raccogliere idee ad libitum, certo, ma l’obiettivo è quello di estrarre informazioni che servano da subito a modificare certi aspetti del sito. Lo si farà per la moderazione, lo si farà dal punto di vista editoriale e tecnico
A questo punto io attenderei la risposta più articolata di Ale prima di proseguire su questa discussione, in modo da fornire alcune risposte agli interrogativi di Vittu e Aghi.
Anche secondo me chiarire il punto social vs commenti è fondametale
Quello che scrivi sul fatto che la conoscenza anche solo virtuale influenza il modo di confrontarsi, essendo, tra utenti che si confrontano spesso, facile prevedere come le discussioni stesse si incanaleranno, è quello che sostengo da sempre. Felice di leggerlo anche da te, dato che il punto “commentiamo solo quello che si scrive” vs il mio “commento quello che si scrive ma inquadrato in quello che si scrive di solito” è stato ed è motivo di flame.
Lo scrivo non certo per battibecco o polemica, ma perchè è un tema a mio parere legatissimo alla moderazione e alle sue regole.
Credo anch’io sia un tema centrale anche per la moderazione, oltre che per il corrente e futuro assetto di hookii. Di qui i miei ripetuti inviti (a te come ad altri, e silenziosamente a me stesso) a rispondere al commento e non al commentatore: non era certo per negare l’esistenza del fenomeno, ma per cercare, per quanto nelle mie piccole possibilità, di arginarlo.
Il che ci riconduce al succo del mio tentativo d’analisi: pensare che sia ipotizzabile liberarsi dell’aspetto sociale e comunitario di hookii con una decisione dall’alto è, a mio avviso, pura utopia. Quel che si può tentare di fare (ciascuno nelle proprie personali forme di partecipazione, e chi gestisce il sito facilitando il fenomeno) è ricondurre quella dimensione sociale ad aspetto laterale (ma comunque prezioso) della vita di hookii. E credo che individuare modi e strumenti per farlo sia una delle ragioni d’essere di questo luogo.
Ecco, io spero che il porre l’accento sul lato social possa diventare qualcosa di più articolato e propositivo di un memento mori, e che di contro la difesa di quel lato social sappia farsi difesa consapevole e collaborativa. Che poi è il fondamento dell’automoderazione, che certo non riguarda soltanto il rispetto per il prossimo e gli equilibri nei rapporti tra utenti, ma anche un uso consapevole e responsabile di hookii.
E qui veniamo a un altro tema, che è purtroppo (non me ne voglia il coordinatore di questo spazio, e provveda a cancellare o spostare, se necessario) trasversale: riguarda l’automoderazione, riguarda il futuro di hookii, riguarda il suo presente. Il tema dell’accoglienza.
Nella lunga fase di costituzione e crescita di hookii, uno era il principale elemento di forza: lo spirito di accoglienza, vivissimo sia nei confronti dei dispersi e ritrovati (quali siamo stati più o meno tutti noi della cosiddetta vecchia guardia), sia nei confronti dei volti totalmente nuovi, capitati su hookii per “reclutamento” o per caso. C’era la bella abitudine di salutare i nuovi arrivati “offrendo da bere”, presentando sé stessi e lo spazio, indirizzandoli alla consultazione delle linee guida e del “chi siamo”. Un modo per tramandare costantemente lo spirito di hookii e rammentarlo a sé stessi.
Questa bella, bellissima abitudine è andata purtroppo perduta, sostituita dapprima da una pur cordiale e generalizzata indifferenza, poi addirittura, in taluni casi, da aperta e manifesta diffidenza. Come si sia giunti a tanto io non so dirlo, ma credo sia mancata, forse proprio da parte degli utenti più anziani (e quindi più responsabili, proprio perché più consci dello spirito originario del luogo) un’opera di bonaria vigilanza sulle dinamiche di socializzazione all’interno di hookii. Non dico che avremmo dovuto fare i cani da guardia o i maggiordomi, intendiamoci. Dico che forse spettava a noi tenere vivo quello spirito di accoglienza, tramandarlo, far sì che restasse vivo e presente e che diventasse riflesso automatico per tutti. Questa è una cosa per la quale mi sento in parte responsabile, e alla quale dovremmo forse provare a rimediare tutti insieme.
Lo stato della qualità (evo)
Per entrare nel concreto, mi pare che le possibilità siano due: o decidiamo/decidono che lo sviluppo in senso “comunità” è positivo, o al contrario preferiamo/preferiscono rimanere/diventare un organizzato ed efficiente sito di commenti senza personalismi (più o meno forbito e/o specializzato, questa è altra e successiva scelta)
Nel primo caso si tollerano/incentivano tutti gli strumenti in grado di costruire la comunità, si accetta che le discussioni possano nascere tra commentatori, e non solo tra punti di vista (con misura ed intelligenza naturalmente), si punta ad una automoderazione totale, ne più ne meno quella che regola la discussione durante le mie leggendarie cene tra amici, dove se uno si trova male semplicemente non viene più, o non viene più invitato se rompe, senza inutili e bambineschi orpelli.
Nel secondo caso si scrivano regole indiscutibili, si utilizzino gli strumenti della moderazione già utilizzati in altri siti analoghi, magari certamente filtrati con il nostro/vostro sovrappiù di intelligenza e democrazia, si scoraggino tutti i comportamenti “social”, a partire dal bar fino ad arrivare ai raduni e convention vari, al contrario si incentivino tutti gli strumenti atti a difendere l’anonimato, ivi compresi i frequenti cambi di nick.
Dal mio punto di vista e per l’esperienza di comunità anche non virtuali che ho, tertium non datur.
Provo a rispondere a @Vittu e @Aghi_di_Pino, e spero di essere esauriente.
Mi chiedevano varie cose, e in particolare una risposta sulla direzione che si vuole dare al sito.
Secondo me hookii è un ibrido tra sito di notizie, sito di commenti e sito-community, e questo per me è un bene. Non sono d’accordo con @Aghi_di_Pino quando dice che “tertium non datur”: ci sono vari esempi di siti che hanno connotazione ibrida, e in generale qualsiasi marchio diretto al pubblico generalista architetta dei metodi per farti essere consumatore (se sei un giornale, lettore di notizie) e allo stesso tempo parte di una comunità (è il sogno di qualsiasi azienda avere un consumatore che riconosce l’azienda stessa come una famiglia di cui fidarsi).
In hookii questo processo non è stato architettato ma è venuto in maniera naturale per vari motivi
-provenienza da un’esperienza comune, almeno per i primi frequentatori del sito
-frequentazione del sito con un coinvolgimento personale
-spirito collaborativo naturale
Ecco, io vorrei concentrarmi su quest’ultimo aspetto per dire per quale motivo l’evoluzione in senso di community è, almeno in parte, una buona cosa: perchè se hookii fosse solo e semplicemente un sito di notizie chi lo frequenta non avrebbe la volontà di operare uno scambio continuo di informazioni e una tensione al miglioramento come quella che si legge in queste discussioni.
Il Post, come tutti i siti di notizie italiani, non si aspetta – ancora - che i lettori siano anche scrittori (l’esempio di #chiediloahookii, già pensato prima di queste discussioni, è per me ottimo, ma ci sono tanti pezzi di hookii fatti da tantissimi commentatori), promotori di iniziative, segnalatori di informazione.
La connotazione ibrida riesce per me a stimolare questo processo di scambio: se hookii fosse uno spazio asettico senza alcuna connotazione (attenzione: Wikipedia, ad esempio, è piuttosto asettico con i suoi regolamenti e procedure, ma non è per niente asettico nella sua missione epica di diventare l’enciclopedia del mondo!) nessuno gli si affezionerebbe e vorrebbe migliorarlo.
Non l’abbiamo cercata inizialmente, non vogliamo che si perda oggi, perchè altrimenti il sito diventa uno spazio per comunicati stampa.
Arrivando al discorso della connotazione in quanto chat, invece, dò ragione a @Vittu : c’è il rischio (forse siamo oltre il rischio) che una parte degli utenti di hookii vedano una parte di hookii stesso come una chat, e forse alcune delle defezioni degli ultimi tempi non sono da ascriversi ad episodi particolari ma a un più generale senso di frizione tra chi vuole lo spazio conviviale (chiuso, proprietario, in cui parlare in tranquillità dei fatti propri) e chi il sito di notizie duro-e-puro.
Noi in quanto editor di hookii cerchiamo di renderci utili, ma la dinamica di chat va avanti da
sola, il sito di notizie che valorizza i commenti invece richiede molto sforzo. Lo voglio dire chiaramente: a me che hookii diventi un posto in cui si è tutti amici non frega niente, non è quello per cui sto lavorando e credo di poter dire che non è nemmeno quello per cui stanno lavorando gli altri. Le iniziative che abbiamo cercato di mettere in atto sono sempre andate nella direzione di portare il sito ad essere uno spazio per commentare notizie, e non una chat. Le elenco brevemente:
-lavoro quotidiano sulle segnalazioni
-spostare i commenti e le segnalazioni interessanti dal bar alla home
-spingere lo spostamento delle discussioni nei post già presenti in home
-realizzazione di un hashtag twitter #mhookiis per la valorizzazione dei commenti (qui c’è stato poco seguito, probabilmente colpa nostra)
-formazione e gestione di un gruppo che cerca costantemente di riportare i commenti interessanti sulla pagina facebook
-aree tematiche, a partire da Mafia Capitale in poi
-oggi chiediloahookii, domani altro
-di sicuro mi dimentico qualcosa, ma ci metto dentro la macrocategoria dello scervellarsi per capire come non far fagocitare il sito al bar
Al contrario, per quel che riguarda il bar, abbiamo questo:
-apertura automatica del bar
-pubblicizzazione dei raduni
Probabilmente alcune delle azioni che compiamo giornalmente per portare attenzione alla home del sito a partire dal bar hanno l’effetto contrario a quello sperato, ma il rapporto tra gli sforzi prodotti è grossomodo questo, a dimostrare quali sono le nostre intenzioni.
Arrivo adesso alla fine della questione: abbiamo fatto questo lavoro (efficace, inefficace, utile,
inutile? lascio a voi giudicare) senza supporto economico se non quello personale. Abbiamo strumenti inefficaci dal punto di vista tecnico, mancanza di risorse per pagare personale di supporto, mancanza di tempo perchè non possiamo certo lasciare i rispettivi lavori per dedicarci a hookii.
Abbiamo quindi pensato ad un modo per sostenere questo spazio facendo qualcosa di utile e che non contemplasse la presenza di banner invasivi per ragioni tecniche ed etiche e di infomercial per ragioni etiche.
L’idea è quella di creare un prodotto (in sviluppo e di cui per ragioni di opportunità non posso
svelare le caratteristiche) che usi hookii in modo non invasivo come luogo di test e che serva anche a sostenerlo da un punto di vista tecnico, perchè le sue caratteristiche saranno utili a hookii, e da un punto di vista economico, perchè quella che stiamo mettendo in piedi è un’impresa commerciale. Il prodotto ha lo scopo di valorizzare i contenuti generati da chi commenta. L’srl di cui si parla serve a questo: a mettere dentro un contenitore legale questo prodotto, perchè altrimenti non si può fare.
Per rispondere all’ultima domanda, quella sull’utilità del lab, dopo avere immerso le dita in un bagno di acqua gelata faccio una distinzione tra discussioni sulla moderazione, discussioni sugli aspetti tecnici puntuali, discussioni su hookii in quanto progetto.
Le prime avranno un riscontro direi quasi immediato: nella mia testa raduniamo a giorni – e per questo chiudiamo temporaneamente il lab - le prime impressioni riguardanti il sistema attuale e le prime possibili soluzioni, le selezioniamo sulla base della fattibilità (ad esempio: ho letto che qualcuno vuole moderatori 24h/24. Impossibile, ad oggi) e le proponiamo riassunte prima di una valutazione finale anche sotto forma di votazione.
Un inciso: si è parlato altrove di moderazione automatizzata, e dovrò risultare tranchant anche io ma cerco di esserlo meno. La moderazione in hookii si deve basare su regole decise dalla comunità, stiamo lavorando ad un sistema che aiuti la moderazione, siamo consapevoli che nessuna moderazione automatica (a parte quelle più grossolane: anche disqus ne ha una) sia efficace quanto quella umana.
Le seconde invece dipende: alcune cose che ho letto (mi piace ad esempio moltissimo il recap settimanale proposto da due persone diverse) sono belle e implementabili con un minimo di rodaggio da parte nostra, altre richiedono risorse economiche che metterò io nei limiti delle mie possibilità (si tratterà di una cifra a soli 3 zeri, perchè di più non ne ho). Altre invece sono implementabili con sforzo economico più sostanzioso e bisogna sostenerle come dicevo sopra. In questo caso non si può fare una votazione su aspetti specifici: il sito risulterebbe un Frankenstein incomprensibile, e temo vi dovrete fidare (con grandi possibilità di esprimere opinioni) della nostra capacità di interpretare le intenzioni espresse nelle discussioni e della nostra abilità nel mettere insieme le proposte migliori. Discourse dà buone possibilità di discussione e di espressione dell’apprezzamento di una proposta.
Per quanto riguarda invece le terze vogliamo parlare di fuffa? Se volete facciamolo, però mi dispiace. La direzione da dare al sito è in divenire e si mette in pratica con tanti aggiustamenti giornalieri e cercando di andare per dove dobbiamo andare. Non tutti possono essere contenti e non ci sarà mai un risultato finale, ma per il modo in cui abbiamo cominciato, poco più di un anno fa, credo che abbiamo fatto un lavoro migliorabile ma buono.
[tl;dr] moderazione: si sceglie nel lab; soluzioni tecniche immediate: si valutano quelle fattibili e si fanno; soluzioni futuribili: si leggono le proposte e le si valutano nel tempo.
Spero di avere risposto alle vostre domande con la giusta sintesi (ehm…).
Il tuo intervento ha necessità di essere simpaticamente digerito, per qualità e quantità.
Faccio al volo solo una precisazione, per evitare di essere travisato. Conosco bene le dinamiche alle quali fai riferimento e so che il sogno di qualsiasi marchio è avere un pubblico di consumatori/comunità. Non ho infatti detto che comunità sia male, e neppure, in sostanza, che non ci può essere qualità di commenti (e quindi di prodotto) e contemporaneamente senso di comunità.
Quello che voglio dire è che se io e te siamo amici o buoni conoscenti (o nemici, il discorso non cambia), è impossibile (da qui il “tertium non datur”) che se ci sediamo a parlare di qualcosa che ci appassiona non si sviluppi una discussione che tiene conto anche del vissuto, non solo del contenuto asettico del discorso in atto. Questo può creare qualche attrito in più, del quale le regole di automoderazione e l’intelligenza comune devono tener conto. Difendersi, a quel punto, chiedendo all’interlocutore (amico o nemico che sia) di evitare approcci personali, lo stesso approccio personale che abbiamo tollerato (ed anzi incentivato) fino al momento prima organizzando meeting o sviluppando il bar, contribuisce a peggiorare il clima, non già a migliorarlo.
Aggiungo che questa dinamica è auto alimentante, nel senso che l’approccio personale è irreversibile ed anzi tende ad essere sempre più centrale. Se non si accetta e non si governa, si creano delle crescite di tensione potenziale che, periodicamente, vanno portate a zero, ad esempio con abbandoni clamorosi, uscite e rientrate con nick diversi eccetera. Se invece si accetta questo, e si governa, si può cercare di entrare in quella utopia di gruppo ibrido e virtuoso alla quale fai riferimento.
Grazie comunque della tua attenzione.