Buongiorno, mi son decisa ad iscrivermi al lab perché vorrei anch’io dare la mia opinione sul tema della moderazione, ripetendo ed implementando quel che ho sostenuto fin dall’inizio della mia partecipazione alle discussioni sulla moderazione, all’inizio della vita del sito.
La mia opinione sulla moderazione che dovrebbe a mio parere esserci in un sito si può riassumere in:
“Preferisco mille volte essere sbacchettata da un moderatore se smarrono, piuttosto che essere insultata dal primo can che passa”
Quindi, per quanto mi riguarda, il titolo di questo thread non è corretto, ed è anche decisamente ingiusto nei confronti dei moderatori di hookii: non è la moderazione che non funziona, è l’automoderazione a non funzionare, a non fornire un sistema efficace per il controllo della correttezza e del rispetto reciproco degli utenti, pur comportando un’enorme quantità di lavoro da parte dei moderatori, lavoro ispirato a dei principi ipergarantisti nei confronti dell’utenza.
Ma chi garantisce e protegge i moderatori dagli utenti?
Nessuno, ché perfino i gestori del sito, Ale prima e Martina adesso, hanno stilato e mantengono delle regole che in pratica sanciscono la scarsa fiducia nella capacità di giudizio dei moderatori: e i tre moderatori assieme, e le decisioni collegiali, e il dover aspettare le segnalazioni degli utenti, e tutta una serie di ‘controlli’ sui moderatori che di fatto ne rallentano l’operato, limitano la loro efficacia d’azione e li costringono ad un enorme lavoro burocratico, e anche se nei casi di ‘emergenza troll’ queste regole sono state un po’ allentate, purtuttavia costituiscono sempre una pastoia entro cui i moderatori sono costretti ad operare.
Date le limitazioni a cui sono sottoposti, i moderatori, anonimi eroi di una guerra persa in partenza e combattuta con armi risibili, fanno fin troppo, ed in cambio spesso ricevono come ‘ringraziamento’ i toni risentiti degli utenti che ritengono di essere stati trattati ingiustamente, mentre loro non possono far altro che applicare il regolamento (io stessa mi sono resa colpevole di questa scorrettezza, e approfitto di questo commento per scusarmi con loro) oppure la richiesta di essere messi al corrente dell’iter decisionale seguito.
Per quanto mi riguarda, non solo ritengo sia una perdita di tempo da parte loro venirci a dire quel che hanno fatto e nei confronti di chi, ma penso che sia controproducente: loro sono i moderatori, io mi fido del loro operato e amen.
Se dovessero comportarsi in modo scorretto ed arbitrario abusando del loro potere, spetta a chi gestisce il sito richiamarli al loro dovere, non certo a me (al massimo, se ci fossero sistematicamente degli abusi e la gestione del sito li avallasse non sanzionandoli, creando un clima inadatto alla civile convivenza, mi rivolgerei alla gestione del sito chiedendo spiegazioni: è chi gestisce il sito il responsabile ultimo del comportamento dei moderatori, dal momento che li sceglie).
Insomma, per come la vedo io, porrei fine il prima possibile (questioni tecniche permettendo) a questa cosa dell’automoderazione, ché gli effetti di questa scelta di Ale direi che sono sotto gli occhi di tutti (altrimenti non saremmo qui a scriverne cercando di capire che cosa non ha funzionato), e i tentativi di rendere più stringenti le regole (o comunque di modificarle, ma mantenendo la ‘struttura’ dell’automoderazione) a parer mio non sono altro che accanimento terapeutico.
Secondo me la moderazione andrebbe organizzata in modo che chi gestisce il sito sceglie i moderatori (benissimo una decina, come ha proposto Alan Cowan) tra chi si offre e viene giudicato in grado di poter operare con equilibrio e senso della misura, e i moderatori agiscono in base al proprio criterio per risolvere le situazioni critiche che si dovessero presentare, senza essere costretti ad attendere le segnalazioni degli utenti (che sarebbero tuttavia benvenute per segnalare troll di passaggio che potrebbero sfuggire ai moderatori, che mica possono essere dappertutto).
Questi moderatori credo che dovrebbero essere anonimi, ché la decisione iniziale di Ale di non volere dei ‘paletti’ chiari e definiti a delimitare ciò che è permesso da ciò che non lo è ha creato, oltre ad una cospicua ‘zona grigia’ a disposizione dei disturbatori di ogni sorta, anche una forte resistenza degli utenti alla possibilità che qualche altro utente, ‘solo’ perché investito del ruolo di moderatore, possa dir loro come comportarsi, e quindi l’anonimato si rende necessario per evitare infinite diatribe sull’operato della moderazione.
So benissimo che il mio punto di vista è ampiamente minoritario, ma d’altro canto io sono una persona pragmatica: così com’è il sistema non funziona e allora ho proposto un’ipotesi di cambiamento.
Ecco, a questo punto se io volessi essere polemica direi che probabilmente ci sono delle persone che, dopo aver letto il pippone che ho scritto, stanno ‘affilando’ la tastiera per trovare il modo meno sanzionabile possibile per darmi della nazista, ma siccome non intendo essere polemica mi limiterò a dire che il passaggio dall’attuale situazione non deve necessariamente comportare l’adozione di un sistema di tipo ‘censura stile Mao’: tra la ‘dittatura’ del Post e l’attuale anarchia ci sono moltissimi livelli intermedi, sta a noi scegliere il più adatto all’impostazione che vogliamo abbia il sito.
E per finire mi permetto anche di far notare che (ed è sufficiente dare un’occhiata alle notizie di questi giorni per averne conferma) la proposta di normare il comportamento all’interno di una comunità trova sempre nei mestatori e nei troll gli oppositori più feroci: al grido di ‘difendiamo la libertà di parola’ costoro intendono difendere la propria facoltà di fare ciò che vogliono senza controllo alcuno; ‘si parva licet’ riporto qui sotto un commento di un troll di passaggio su hookii (commento che mi son salvata perché lo ritenevo esemplificativo in massimo grado di quel che ho detto qui sopra) e la risposta che ho scritto (e che non gli ho dato, ché non parlo con i troll):
“Prima di tutto vennero a bannare gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano i biscotti per cani. Poi vennero a bannare gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a bannare gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a bannare i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a bannare me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.”
"Prima di tutto impedirono di bannare i disadattati fuori di testa, perché poveretti anche loro avevano diritto di frequentare il sito, poi impedirono di bannare i troll che sparavano sconcezze, perché anche loro dopotutto ogni tanto qualcosa d’interessante lo dicevano, poi impedirono di bannare i vampiri emozionali, perché chi diceva che lo fossero era prevenuto e maligno, poi impedirono di bannare i provocatori perché non erano loro ad essere provocatori, era chi li dichiarava tali a farlo per mettersi in mostra, poi impedirono di bannare tutti quelli che sbroccavano perché non era giusto impedire alle persone di esprimersi liberamente.
Poi non so, perché c’era talmente tanto casino che me ne sono andata."