Sminuisci le molestie sessuali e’ chiamante una opinione, come pure che parte delle commentatrici fanno le vittime.
In che direzione devono andare gli interventi della moderazione?
Per me già eliminare i flame a porta vuota e i commenti apertamente borderline con un ricorso più massiccio a ban temporanei e’ sufficiente.
Poi io a livello personale ridurrò la mia conflittualità evitando di interagire con alcuni utenti
Il punto è questo (perdona l’approccio ma è sostanzialmente il mio mestiere):
Tutto quello che non è esprimibile in termini QUANTITATIVI è un’opinione.
Se un mio cliente mi dice “il siatema deve essere veloce!” Io sono costretto a rifiutare il requisito. Dobbiamo arrivare a un numero, che so, “la cancellazione di una pratica deve durare non oltre 800 millisecondi”.
Se il numero me lo da l’Ingegner Cane, devo poi argomentare per quali motivi non sia soddisfabile, o spiegare quanto costerebbe farlo così.
Quindi:
- Hookii non può tollerare più dello 0,3% di commenti sessisti.
- segue algoritmo preciso per identificare il tasso di sessismo di un commento, espresso tra 0 e 1, se il valore è >= 0.51 il commento è sessista.
Ovviamente capirai che questo è impossibile. Ma tutte le discussioni incentrate su "questo per me è sessista (o femminista o whatever) e non capisco come sia tollerato dalla moderazione mi pare pointless.
Tutti i sistemi di moderazione scontentano almeno qualcuno. Io sono per qualcosa (nei limiti tecnici che ci sono imposti) che cerchi di riflettere quale sia l’orientamento della comunità.
Si scoprirà che siamo in maggioranza fasci? Amen.
(Vorrei teneste presente che io sono autobannato da circa tre anni credo… perché NON MI RICONOSCO NEI CRITERI DI MODERAZIONE, ma visto che mi rendo conto di essere in minoranza, mi autocensuro, invece di continuare a molestare al lab - non parlo di te nè di nessuno in particolare - sul fatto che ultimativamente ho ragione io e vi sbagliate tutti).
Nelle “norme generali di comportamento” ci sono due differenti voci, una riferita specificamente agli altri utenti (offese etc), l’altra a “tutti” (degradare…). Se da tutelare ci fossero solo gli utenti non ci sarebbe bisogno della seconda voce.
Le tue proposte sono ragionevoli ma io non sarei (stato) per un cambio radicale delle cose: secondo me i recenti malumori sono uno dei ciclici momenti di alti e bassi.
Io è pur vero che ho un peculiare modo di intervenire (però mai rivolto contro il commentatore) ma è altrettanto vero che in 5 anni in cui mi è stato detto più o meno di tutto non ho mai fatto storie per niente: ho segnalato non più di 2 commenti in uno dei quali mi si dava del violento e promotore di violenza.
Detto questo, gli utenti del sito non dovranno più preoccuparsi delle mie intemperanze perché, come ho scritto qualche giorno, fa lascio il sito e presto farò lo stesso con l’associazione.
Te lo dico amichevolmente: io ti preferivo prima.
Secondo me l’accentuata polarizzazione su Hookii non è solo “ciclica” e anche la tua estremizzazione è un sintomo di questo, imho.
Buon proseguimento per tutto.
Io non prenderei un’espulsione temporanea così sul personale.
Non so se la moderazione te l’abbia detto ma era una cosa temporanea.
Secondo me il punto è come condurre una moderazione efficace senza che si arrivi ad uno sterile, scusate il termine che odio, “politicamente corretto”.
A me sembra chiaro quando, nel contesto, una locuzione viene usata in modo ironico e quando è uno sbrocco (anche perché come si diceva altrove chi sbrocca son sempre gli stessi).
Trovo abbastanza ironico che qualcuno parli di parzialità della moderazione usando, nel messaggio qua sopra, un linguaggio normale su un argomento serio e poi normalmente alla terza reply è già all’insulto/insinuazione personale.
A me sembra che le ammonizioni possano essere una buona strada. Questi i miei due cents.
P.S. Sono Emilio, non ricordavo di essermi iscritto con questo mio vetustissimo nick che non uso da anni.
No, figurati
Edit: proprio per non ammorbarvi ulteriormente, e se non ce la fate ad aspettare la mia biografia non autorizzata, potete sempre contattarmi via www.pa-mar.net
Secondo me sbagli.
È proprio IL problema che la moderazione deve risolvere, invece. Secondo me, ça va sans dire.
Mi spiace leggere che te ne vai.
Nel merito della questione sai che ho idee opposte alle tue, ma so anche che non hai mai offeso qualcuno personalmente.
Un ban temporaneo non è una condanna come non è una condanna leggere che stiamo sulle scatole a qualcuno. Chiunque sta sulle scatole a qualcuno.
La mia esperienza coincide con quella di @epimeteo - a un certo punto cerchi di inviare un messaggio e viene rifiutato l’invio. La funzione suppongo sia implementata da Disqus e il messaggio è standard.
Suppongo anche io che il mio ban fosse di 24h o comunque non permanente, ma dato che non ci ho mai più riprovato onestamente non lo so.
COMUNQUE il fatto che non ci sia scritto quanto dura poco cambia: non posso certo dire che non avessi ricevuto avvertimenti e inviti a desistere per cui lo considero un dettaglio ininfluente.
Non e’ che non e’ un problema, e’ che non penso sia un problema realmente affrontabile con moderazione
Ciao,
Tieni conto che il metodo più semplice diretto e inequivocabile per comunicare un ban temporaneo, una mail, mi sembra che sia ora impossibile causa gdpr.
Se la comunicazione del ban di 24 ore fosse stata per te più comprensibile (e quindi non ti saresti riloggato con altro account cancellato ) la tua conclusione su lasciare la community e associazione sarebbe identica?
Infatti le hai offese indirettamente e con cognizione di causa. Ma in effetti invece di scrive “ho sbagliato, scusate” è più comodo far finta di nulla e andare via sbattendo la porta, cercando di passare per vittima.
Io qui ho spiegato quello ritengo sia il problema (irrisolvibile) - tra l’altro era in risposta a @Cediglia ma devo aver fatto casino io… quale sarebbe l’approccio di una persona che lavora in/con la giurisprudenza? Perché “normare” gli umani per quelli dellq mia professione è - a mio parere - impossibile.
Lascerei quindi la parola agli esperti.
Però qui c’è bisogno di onestà, senza nascondersi dietro eufemismi tipo “modo peculiare”. Se in un sito in cui cui partecipano appassionate di ippica si interviene sempre premettendo che le appassionate di ippica sono tutte scrofe, che scrivono il loro articolo dopo essersi infilate il (censura) nel (censura), che latrano e guaiscono eccetera: davvero possiamo nasconderci dietro il “non ho mai offeso nessun utente direttamente”? Cioè io te l’ho fatto notare più volte che eri offensivo e tu hai sempre risposto con il “flora carissima”: ci dobbiamo nascondere dietro un dito?
Perdonatemi se apro un nuovo sotto-thread, ma toccherò più temi, quindi non c’è un filone di discussione specifico a cui io possa aggrapparmi. Faccio un intervento per paragrafi non per pretenziosità, ma per comodità personale nel mettere in fila le idee.
Moderazione e sensibilità personali
Quello della moderazione è un tema estremamente ramificato. Per quanto si possa tentare di portare il tutto sotto a un unico cappello (che sia quello dell’automoderazione o quello della disciplina imposta), qualcosa resta sempre fuori. Innanzitutto perché ci sono tanti modi diversi per mandare in vacca una discussione o per irritare qualcuno, e poi perché non tutti ci offendiamo/irritiamo/indignamo per le stesse cose. In altre parole, ciascuno di noi chiede alla moderazione una cosa diversa. Io ad esempio difficilmente mi arrabbio di fronte a un commento razzista o sessista (al massimo, se sono in vena, mi affido al sacro sarcasmo), ma da bravo permaloso mi incazzo come una biscia per i commenti ad personam. Per altri è probabilmente vero il contrario.
Il mio punto di vista sul tema - che vedo essere qua e là condiviso, stando ai contributi di questi giorni - è che una qualunque lamentela o recriminazione sul sistema di moderazione che adoperi come bussola l’indignazione personale di chi la esprime non può portare da nessuna parte. L’unico modo per ottenere piena soddisfazione dalla moderazione di uno spazio di discussione è aprire un blog personale e piallare i commenti sgraditi a proprio gusto. In uno spazio pubblico si può al massimo ambire a un sistema di regole e procedure che sia condiviso nella genesi e aperto ai contributi “esterni” nell’evoluzione (e qui mi pare che hookii sia un ottimo, ottimo, ottimo esempio).
Parzialità e imparzialità
Non voglio volare troppo altro. Ma tendenzialmente, all’interno di un gruppo, il complesso di norme che regolano i comportamenti individuali è tarato sull’etica condivisa dai membri di quel gruppo. Dunque ogni sistema di regole è “parziale”, in quanto espressione concreta di una tendenza prevalente. Questo vale a maggior ragione per un sistema come quello hookiano, nel quale le attività di moderazione si svolgono essenzialmente su chiamata (per fare un parallelo sbilenco: se il sistema penale italiano restringesse all’inverosimile i margini della procedibilità d’ufficio, e agisse quasi esclusivamente su querela di parte, il campionario dei procedimenti penali restituirebbe probabilmente un’immagine abbastanza fedele della morale condivisa all’interno del paese).
Tutto questo per dire in modo inutilmente barocco che è inevitabile che su hookii, come in qualunque altro posto, alcuni comportamenti siano più tollerati di altri. Questo non significa che i moderatori siano di parte, ma che hookii (intesa come grumo fluido di commentatori) è di parte. Non sempre la stessa parte, giova ricordare: la sensibilità collettiva di hookii è cambiata molto rispetto all’inizio, con un conseguente allentamento delle maglie al cospetto di condotte che all’inizio sarebbero state bastonate senza pietà. Un esempio abbastanza lampante è quello dei commenti con contenuti discriminatori o offensivi “per categoria”, che mi pare oggi siano enormemente più tollerati rispetto a prima proprio in virtù di uno slittamento della base.
Comprensibilità delle regole
Quanto sono conosciute le regole di hookii dalle persone che su hookii scrivono quotidianamente? Quanto sono chiari e comprensibili i criteri di applicazione di quelle regole, e quanto le modalità d’ingaggio?
Me lo chiedo sinceramente, perché a furia di stare dentro a un meccanismo si perde inevitabilmente cognizione dell’immagine di sé che dà all’esterno. La mia impressione - suffragata dal fatto che ancora nelle discussioni di questi giorni è emersa una certa confusione su come vada fatta una segnalazione - è che la conoscenza di regole e procedure sia generalmente scarsa. Se è così. cosa possiamo fare per rimediare?
Grazie di averlo riconosciuto: un esempio per me chiaro e’ che io ritenevo che quanto segnalato nel thread sulle crociere patrimonio comune di sensibilita, mi e’ stato detto che non e’ così se non in parte (una parola), ho registrato e deciso di cambiare strategia per il futuro (segnalare qualcosa secondo me inerente quando il clima sarà più disteso). Il dato che non e’ patrimonio comune di sensibilità me lo porto a casa come da conversazione con @cassa e ci rifletterò per il futuro
Su come aumentare la consapevolezza delle regole non so: ammetto che anche io ero confusa si procedure base ma riconosco che era più per mia pigrizia che per mancanza altrui. Io potrei solo pensare di integrare le spiegazioni su cosa succede quando ti bannano con tanto di screen a prova di scema (come me che chiedo info a @Lorenzo su cosa si vede quando ti bannano). Ma non sono certa che la gente (io un testa) le lèggerebbe